Il Progetto Osservatorio sulla tratta

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Il Progetto dell’Osservatorio permanente sui fenomeni connessi alla tratta di esseri umani e al grave sfruttamento è frutto dell’Accordo di collaborazione ai sensi dell’art. 15 della Legge 7 Agosto 1990, N. 241, per la realizzazione di alcune attività sperimentali del servizio di gestione del Numero Verde Antitratta tra la Regione del Veneto, U.O. Dipendenze, Terzo Settore, Nuove Marginalità e Inclusione Sociale, in esecuzione della DGR 896 del 30/06/2021 e l’Università degli Studi di Padova, Centro di Ateneo per i Diritti Umani “Antonio Papisca”.

L’accordo concerne la realizzazione di alcune attività inerenti il Servizio di gestione dello stesso Numero Verde Antitratta. Oggetto precipuo della collaborazione sono le attività che si sviluppano nell’ambito dell’Osservatorio permanente sui fenomeni connessi alla tratta di esseri umani e al grave sfruttamento le cui finalità sono orientate alla costruzione di un percorso condiviso con i Progetti Antitratta teso al rafforzamento delle conoscenze in materia di tratta e grave sfruttamento, allo scambio di expertise tra le persone che prestano la loro opera nel Sistema Nazionale Anti-Tratta nonché al monitoraggio dei fenomeni oggetto del mandato operativo dei Progetti. Al Numero Verde Anti-Tratta 800290290, fa capo il sistema di raccolta dati SIRIT (Sistema Informatizzato per la raccolta di informazioni sulla tratta) e la Regione del Veneto, in continuità operativa con la precedente gestione affidata al Comune di Venezia, in forza di Accordi di collaborazione e con i finanziamenti della Presidenza del Consiglio del Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità dal 15 giugno 2021, ha la governance di questo importante dispositivo.

L’Accordo tra il Dipartimento per la Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio e la Regione del Veneto è finalizzato a fornire uno strumento di intervento sociale di affiancamento delle attività realizzate dai Progetti di protezione sociale a livello territoriale previsti dal DPCM 16 maggio 2016 recante “Definizione del Programma unico di emersione, assistenza ed integrazione sociale a favore degli stranieri e dei cittadini di cui al comma 6 bis dell’art. 18 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, vittime dei reati previsti dagli articoli 600 e 601 del codice penale, o che versano nelle ipotesi di cui al comma 1 dello stesso articolo 18”.

I Progetti Anti-Tratta previsti dal Bando Unico di emersione, assistenza e integrazione sociale con il DPCM del 16 maggio 2016 l’ultimo dei quali è il Bando n. 6 del 21 Dicembre 2023, sono realizzati da Enti pubblici e/o del privato sociale (purché iscritti nell’apposita sezione del registro delle associazioni e degli enti che svolgono attività a favore degli immigrati) e prevedono le seguenti azioni:

a) attività di primo contatto con le popolazioni a rischio di sfruttamento volte alla tutela della salute e all’emersione delle potenziali vittime di tratta e/o grave sfruttamento sessuale, lavorativo, accattonaggio, economie illegali e matrimoni forzati/combinati con particolare attenzione alle persone richiedenti protezione internazionale o titolari di protezione internazionale; 

b) azioni proattive multi-agenzia di identificazione dello stato di vittima anche presso le Commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale, in relazione alla valutazione del caso ai fini di una preliminare identificazione della persona assistita quale vittima di tratta e dell’accertamento della sussistenza dei requisiti per l’ingresso nei percorsi di protezione dedicati;

c) azioni/attività di protezione immediata e prima assistenza, quali pronta accoglienza, immediata assistenza sanitaria e consulenza legale;

d) accoglienza residenziale protetta e percorsi di sostegno non residenziale, secondo la condizione delle vittime;

e) attività mirate all’ottenimento del permesso di soggiorno di cui all’art. 18 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 o di altro status giuridico; 

f) formazione (alfabetizzazione linguistica, informatica, orientamento al lavoro, corsi di formazione professionale);

g) attività di inclusione attiva, attraverso azioni di assistenza e integrazione sociale finalizzata ad accompagnare le persone vittime di tratta, violenza e grave sfruttamento – che abbiano eventualmente già beneficiato di misure di prima assistenza – in un percorso personalizzato di secondo livello, integrato e multidimensionale di integrazione e autonomia personale (anche mediante l’uso delle nuove tecnologie e dei processi d’uso delle ICT), teso a favorire il loro empowerment, orientamento, formazione e inserimento lavorativo o il loro rientro volontario assistito nel paese di origine;

h) attività mirate al raccordo operativo tra il sistema di protezione delle vittime di tratta e contrasto al grave sfruttamento e il Sistema di Accoglienza e Integrazione (SAI), all’interno del quale sono attivati servizi dedicati alle persone portatrici di esigenze particolari, vittime di tratta o presunte tali.  Tali attività, tese a facilitare il dialogo e la collaborazione con il SAI, possono prevedere, dove possibile e nel rispetto delle competenze, percorsi integrati di tutela tra i due Sistemi, valutando l’iter più adeguato in base alle necessità e alla volontà della persona coinvolta.

L’Osservatorio permanente sui fenomeni connessi alla tratta di esseri umani e al grave sfruttamento fin dall’inizio, ha inteso rappresentate un’arena di confronto entro la quale i Progetti, e segnatamente gli operatori impegnati sul versante dell’assistenza alle persone vittime di tratta e/o grave sfruttamento e perciò del lavoro sociale, hanno la possibilità di scambiare esperienze e mettere a punto prassi operative che, a partire dal riconoscimento della centralità delle persone coinvolte nelle condizioni di asservimento, muovano nella direzione di offrire una protezione alle persone in condizioni di bisogno, e in questo senso anche contrastare i crimini che sono sottesi a questi fenomeni, nonché sviluppare azioni in chiave di prevenzione in un’ottica di valorizzazione del lavoro di tutti i soggetti istituzionali e non a diverso titolo coinvolti nei territori.

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