La Stampa

 

ELENA MASUELLI

 Smantellata dai Carabinieri banda italo-rumena che vendeva le giovani sul web e controllava tempi e incassi

TORINO

Vendute on line e costrette a comunicare i tempi delle prestazioni sessuali e i relativi pagamenti. Sono otto le persone arrestate dai Carabinieri della Compagnia di Venaria , accusate a vario titolo di sfruttamento della prostituzione, ma anche di ricettazione, rapina e furti. Facevano parte di un’organizzazione italo-rumena che utilizzava Internet per attirare clienti e guadagnare: pubblicava di continuo annunci, utilizzando bacheche online di incontri, inserendo fotografie e numeri di cellulare delle ragazze. Una decina, tutte rumene, quelle individuate dai militari.

 

I capi della banda, Petru Alin Cirpaci, 29 anni, e la moglie Claudia Zorita Cirpaci, 27 , residenti a Torino, impartivano ordini, requisivano i guadagni e controllavano l’attività. «Le donne costrette a prostituirsi erano istruite sul linguaggio da utilizzare con i clienti – racconta il Capitano Roberto Capriolo, comandante della compagnia di Venaria- ricevevano indicazioni su come pettinarsi e truccarsi. Prima e dopo ogni prestazione sessuale dovevano timbrare una sorta di «cartellino virtuale»: erano costrette a chiamare i loro sfruttatori che cronometravano i tempi di permanenza di ogni cliente e registravano il relativo incasso».

 

L’attività era svolta soprattutto in strada, in particolare a Lombardore, ma le prestazioni avvenivano anche in un appartamento della periferia del capoluogo piemontese, in via Botticelli, messo a disposizione da Carmelo Lampasi, 60 anni, un membro dell’organizzazione che guadagnava una percentuale per ogni rapporto. L’uomo aspettava sul balcone dell’alloggio quando le ragazze erano con un cliente ed è stato proprio questo particolare a dare un’accelerata alle indagini, già avviate dai militari. Un vicino di casa infatti, dopo avere notato la sua presenza, di giorno e di notte, e seguito i movimenti dalla sua “finestra sul cortile”, ha segnalato il fatto al 112.

 

Tra gli indagati anche un 47enne italiano che preparava gli annunci sui siti specializzati e predisponeva il book fotografico delle ragazze, scegliendone le immagini da inserire sul web. «Alcuni affiliati romeni avevano il compito di spaventare le ragazze – prosegue il Capitano Capriolo- un modo per tenerle soggiogate psicologicamente, costringendole a lavorare di più». Nel corso dell’indagine, iniziata lo scorso ottobre, i carabinieri hanno accertato che un altro membro del gruppo, Marian Varga Iulian, 22 anni, in concorso con i coniugi Cirpaci, rubava auto, destinate poi al mercato torinese o all’esportazione all’estero. Venivano fatte prelevare in strada da una ditta di carro attrezzi, estranea ai fatti, e portate in un’officina.

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