Attualità

La Nuova Sardegna

Undici imputati di associazione finalizzata a traffico di esseri umani e sfruttamento della prostituzione La
requisitoria di Paolo De Angelis: giovani nigeriane come fantasmi clandestini, in balìa dei carneficidi Nadia
Cossu
SASSARI. «Donne come fantasmi clandestini privi di identità, in balìa dei loro carnefici, proprietà dei
padroni che le acquistavano fino a ridurle a una condizione di schiavitù fisica e psicologica». Sono parole
pesanti come macigni quelle pronunciate dal pubblico ministero della Dda di Cagliari, Paolo De Angelis, che
ieri ha concluso la requisitoria nel processo scaturito dall’operazione “Terra Promessa” sul racket della
prostituzione tra Sassari e la Gallura. Parole necessarie perché i giudici della corte d’assise potessero avere
piena coscienza del dramma personale vissuto dalle donne vittime di uomini senza scrupoli disposti a
venderle al miglior offerente. La richiesta di condanna per gli undici imputati (assistiti dagli avvocati Nicola
Lucchi, Carlo Pinna Parpaglia, Maurizio Serra e Salvatore Castronuovo) è esemplare: 180 anni complessivi
di reclusione con pene individuali che vanno da un massimo di 18 anni a un minimo di 11. Leggi…

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