La Repubblica

SALVO PALAZZOLO

Per due anni, una giovane rumena e la sua bambina hanno vissuto sotto sequestro. «Mi dicevano, se non ti prostituisci e porti tanti soldi, la tua figlioletta di cinque anni la uccidiamo e la buttiamo a mare». E ogni sera, Alida (il nome è di fantasia), 23 anni, era sul marciapiede di via Messina Marine. Col pensiero alla sua bambina, segregata in una casa dell’Albergheria, stava con le donne dei suoi sfruttatori, rumeni pure loro. Alida è rimasta su quel marciapiede fino alla mezzanotte di martedì. Poi, un suo cliente l’ha aiutata a ribellarsi. Insieme hanno fermato una pattuglia della polizia. Ed è iniziata una notte intensa per Palermo. Una notte di corse in auto, di appostamenti, di telefonate frenetiche fra il funzionario della questura e il magistrato di turno della procura, Maurizio Bonaccorso. E alla fine, alle tre, il blitz all’Albergheria per liberare la bambina e arrestare gli sfruttatori, due uomini e tre donne. …leggi

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