Trenta milioni di esseri umani ridotti in schiavitù: se questo è un mondo

Attualità

Il Sole 24 ore

Sono trenta milioni nel mondo le persone che vivono in condizioni di schiavitù. E l’India, con quasi la metà dei suoi abitanti in condizioni di asservimento, è in testa alla prima classifica di questo tipo, che è stata pubblicata da Walk Free. Tre schiavi su quattro vivono in Asia, ma, sottolinea l’organizzazione che ha sede in Australia, “nessun continente è risparmiato” da questa piaga. Secondo l’indagine pubblicata a Londra dall’organizzazione, sostenuta dall’ex segretario di Stato Usa Hillary Clinton e dal cofondatore di Microsoft e filantropo Bill Gates, in India ci sono 14 milioni di schiavi, in Cina 2,9 e in Pakistan oltre 2 milioni. Seguono la Nigeria, l’Etiopia, la Russia, la Thailandia, la Repubblica democratica del Congo, la Birmania e il Bangladesh. In questi dieci Paesi vivono ben 22 tra i 29,8 milioni di persone in condizioni di schiavitù. Tuttavia, considerando la percentuale di popolazione di un Paese ridotta in schiavitù, è la Mauritania ad essere in vetta a questa triste classifica, con un tasso del 4%. E in India, denuncia il direttore generale di Walk Free, Nick Grono, si segnalano “intere comunità nei villaggi del nord ridotte alla condizione di schiavi, costrette a fabbricare mattoni o a lavorare nelle cave. I bambini devono lavorare sui telai per fare i tappeti che vengono venduti nei nostri negozi”. Walk Free sostiene che sia necessario puntare i riflettori “sul fenomeno della schiavitù moderna”, spesso sottovalutato. E che per questo l’indice da ora in poi sarà pubblicato annualmente. “Sarebbe confortante pensare che la schiavitù sia una reliquia del passato – commenta Grono -, e invece resta una cicatrice sul volto dell’umanità, in tutti i continenti”.

Una forma moderna di schiavitù può essere considerato il traffico di esseri umani. Un fenomeno, raccapricciante, che sviluppa un “giro d’affarri” da 32 miliardi di dollari l’anno e che coinvolge fino a 27 milioni di persone in 161 paesi del mondo. Un mondo sempre più “distratto”. Un motivo in più per partecipare domani a Rimini , almeno idealmente, alla 7° Giornata europea contro la tratta degli esseri umani. Nell’occasione sarà  presentato il progetto ‘Passport to Freedom’, iniziativa di Sabre  Holdings in partenariato con Ecpat Italia e Idee per Viaggiare, con  l’obiettivo di “aumentare la consapevolezza del settore dei viaggi sui temi relativi al traffico di esseri umani, sostenere e promuovere le  modifiche legislative contro questo crimine e offrire ai vari leader  del settore l’opportunita’ di collaborare”.

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