La Stampa

 

DANIELE GENCO

 

Il 17 luglio udienza preliminare per l’inchiesta dei carabinieri sul club a luci rosse scoperto nel centro del paese.

 

CERVINIA

 

Udienza preliminare il 17 luglio, davanti al gup del tribunale di Aosta Giuseppe Colazingari, per quattro valdostani accusati di essere gli organizzatori di serate a luci rosse nel circolo privato «Club In» della Capanna Alpina di via Carrel nel centro di Cervinia. Davanti al gup, accusati dal pm Pasquale Longarini di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, compariranno in udienza l’ex campione di bob e taxista a Cervinia, Marco Pellissier, 65 anni, assistito dall’avvocato Edoardo Valente (per il suo legale Pellissier «portava i clienti dove dicevano e basta»); Mario Spingola, 32 anni di St-Vincent (difeso da Maria Rita Bagalà); Domenico Pola, 56 anni, presidente del privè e titolare del ristorante-pizzeria dove nel seminterrato era stato ricavato il circolo (difeso da Yuri Marchis) che per i carabinieri sceglieva le ballerine; e Remo Lyabel, 50 anni di Valtournenche, cassiere del gruppo, arrestato il 5 maggio 2012, dai carabinieri mentre stava per imbarcarsi all’aeroporto di Caselle per Bogotà in Colombia.

 

L’operazione dei carabinieri, battezzata «bocca di rosa», contro la prostituzione a Cervinia si era conclusa con tre arresti e due denunce. Dodici le ragazze coinvolte, quasi tutte dell’Est. Secondo i carabinieri ogni personaggio del gruppo aveva un ruolo preciso nell’organizzazione. C’era chi agevolava le ragazze fornendo una sistemazione logistica, chi favoriva il lavoro procurando loro i clienti. C’era poi chi, aveva il compito di concordare le tariffe delle prestazione sessuale e ritirare il denaro.

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