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In Italia la “tratta delle bianche” dei paesi dell’Est è sostituita dall’arrivo di
giovani africane
La tratta delle donne nigeriane in Italia destinate allo sfruttamento sessuale è un fenomeno in ascesa.
Hanno fra i 16 e i 25 anni, vengono da Lagos, Benin City, l’area del Delta del Niger e a partire dal 2004
stanno progressivamente sostituendo la cosiddetta “tratta delle bianche”: ragazze provenienti dai paesi
dell’Est europeo, che per tutto il Ventesimo secolo hanno rappresentato la componente più numerosa nel
mercato della prostituzione.
È vero che, ancora oggi, sulle principali aree metropolitane d’Italia i numeri assoluti parlano di una presenza
maggioritaria di ragazze provenienti da paesi dell’ex blocco sovietico (più Albania e Romania), ma il trend si
sta modificando. Come emerso nella commissione Politiche sociali del comune di Milano a fine settembre
scorso, per esempio, solo considerando la componente femminile fra le vittime di tratta – ed escludendo
quindi uomini, transessuali e minori – si sono contati 1.984 casi nel 2015, di cui il 63% proveniente dall’est
europeo.
Ma la nazionalità nigeriana, senza contare le donne di altre aree dell’Africa, pesa da sola il 30 % del
totale. «Il fenomeno delle nigeriane, che ancora non è maggioritario in termini assoluti, preoccupa per
l’incremento e la crescita degli arrivi via mare», aveva detto in quell’occasione Claudia
Biondi, responsabile dell’area “Maltrattamento donna” di Caritas Ambrosiana, uno dei soggetti che dal
2000 lavora assieme al Comune a programmi di assistenza e protezione sociale. Leggi…

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