La Repubblica

Bambini-operai, contratti irregolari, svenimenti, proteste salariali, minacce, punizioni e licenziamenti. Queste sono solo alcune delle violazioni di cui i lavoratori dell’industria tessile in Cambogia sono vittime. Il rapporto di Human Rights Watch denuncia gli abusi della moda

di MARIA CRISTINA FRADDOSIO

 ROMA – Il governo cambogiano non tutela neanche un po’ gli operai che realizzano i capi d’abbigliamento delle più importanti firme mondiali. Lo ha stabilito l’ultima inchiesta realizzata da Human Rights Watch (Hrw). Le giovani donne sono le più colpite: ore extra, discriminazioni in caso di gravidanza e pratiche antisindacali sono all’ordine del giorno. L’esecutivo applica le leggi in modo, ad essere cauti, poco rigoroso e i brands internazionali ostacolano la supervisione delle condizioni di lavoro. Alcuni sono costretti al digiuno, altri svengono esausti per le eccessive ore di impiego, altri ancora non hanno l’accesso ai servizi igienici. Sono minacciati nel caso in cui si rivolgano ai sindacati o addirittura maltrattati dagli stessi. “Si tratta di case di moda mondiali ampiamente conosciute. Hanno una posizione privilegiata e possono e dovrebbero fare di più per assicurare che i loro contratti con le industrie tessili non contribuiscano a violare i diritti dei lavoratori”, ha dichiarato Aruna Kashyap, rappresentante dei diritti della donna di Hrw. …leggi

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