Il Secolo XIX

 

Paolo Ardito

La Spezia – E li chiamavano massaggi romantici. Ma di romantico non c’era proprio nulla. Era solo sesso allo stato puro. I massaggi andavano ben più a sud del volto del cliente, chissà perché sempre maschio, e si spingevano fino alle parti intime. Un centro benessere del piacere che riproponeva le case chiuse in stile moderno e orientaleggiante. Già, perché le massaggiatrici erano tutte rigorosamente cinesi.

Ora il centro benessere di viale Italia 181 è stato posto sotto sequestro preventivo su disposizione della magistratura al termine delle indagini effettuate congiuntamente dalla squadra mobile e dalla polizia di frontiera dirette rispettivamente da Girolamo Ascione e Bruno Bassi. Inoltre il pm Giovanni Maddaleni, titolare dell’inchiesta, ha ottenuto dal gip Marta Perazzo la custodia cautelare in carcere della titolare del centro massaggi, Xiaopintg Zhou, cinese di 36 anni, difesa dagli avvocati Gabriele Dallara e Monica Lavezzari e Aldo Galli, 56 anni, commerciante di Fidenza, considerato l’uomo delle public relation dell’attività, in quanto promuoveva il centro attraverso la pubblicazioni di inserzioni attraverso quotidiani, internet e volantinaggio. Nell’operazione, denominata Romantico Oriente, sono state indagate a piede libero anche altre undici persone, di cui otto cinesi e tre italiane. Queste ultime sono massaggiatrici ed estetiste abilitate alla professione, considerate prestanome di Zhou, al fine di poter ottenere l’autorizzazione amministrativa per l’apertura del centro benessere Orientale.

L’inchiesta è partita nell’aprile scorso dagli investigatori della polizia di frontiera che hanno notato movimenti sospetti attorno al centro benessere di viale Italia e assieme alla squadra mobile hanno cominciato ad effettuare pedinamenti, appostamenti e pure intercettazioni telefoniche.

Agli investigatori non è stato neppure necessario fingersi clienti e filmare di nascosto quanto accadeva nel centro benessere. Per loro sono state più che sufficienti le ammissioni di alcuni clienti, i quali hanno raccontato che non si rivolgevano alle massaggiatrici per risolvere lombalgie o ernie al disco. Le loro schiene godevano di ottima salute ed elasticità. Piuttosto era un’altra parte del corpo a necessitare di attenzioni particolari.

Cinquanta euro per un rapporto manuale; settanta per quello orale. Rigorosamente senza preservativi perché l’oggetto di lattice avrebbe costituito una prova inequivocabile dell’attività di meretricio all’interno del centro benessere in caso di controlli. Meglio non rischiare.

Secondo la polizia Galli, che nelle intercettazioni si vantava delle capacità manuali e oralidelle prostitute, aveva in progetto di avviare altri centri massaggi tra Viareggio e Rapallo, in quanto aveva capito che il business rendeva in poco tempio decine di migliaia di euro. Il pericolo che il commerciante emiliano potesse ulteriormente allargare la sua attività ha indotto il gip Marta Perazzo a disporre la custodia cautelare in carcere. Per la donna cinese, inoltre, c’era il rischio che potesse darsi alla fuga . E così la coppia di imprenditori del sesso è finita in carcere.

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