La Stampa

Oppio e metamfetamine per aumentare la produzione dei padroni e sopportare fatica e dolore di uno sfruttamento che non conosce domeniche. L’agghiacciante j’accuse sulla nuova frontiera del caporalato nell’Agro Pontino è lanciato dalla onlus In Migrazione: un dossier raccoglie le testimonianze delle vittime, braccianti indiani della comunità sikh pontina

Dieci euro la dose. Quattro euro l’ora nel migliore dei casi. La dose è spacciata dai caporali, ma per lo più dietro ci sono loro: i datori di lavoro, che qui vengono chiamati ancora “padroni” e ritardano i pagamenti mesi, a volte non li erogano proprio. Le violenze e le percosse sono quotidiane, gli incidenti mai denunciati e per chi reagisce la perdita del posto. Si, ma quale? Raccolta manuale di frutta e verdura, semina e piantumazione per oltre 12 ore al giorno, sotto il sole come sotto la pioggia, o dentro serre roventi che diventano come camere a gas quando spruzzano trattamenti chimici e agrofarmaci senza alcuna protezione.  ….leggi

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