Il Corriere della Sera
Il riconoscimento, tra gli altri, va al capo dei White Helmets, i volontari che operano nei teatri di guerra, e al
medico di Lampedusa, Pietro Bartolo
Questa settimana, la Francia e la Germania rendono omaggio a donne e uomini coraggiosi che si adoperano
per i diritti dell’uomo in tutto il mondo. Sono persone come la brasiliana Maria da Penha, che vive su una
sedia a rotelle da quando è stata aggredita da suo marito e oggi lotta con tenacia per la protezione delle donne
dalla violenza domestica. L’indiana Sunitha Krishnan combatte la prostituzione forzata e la tratta di esseri
umani nel suo Paese, in cui così tante giovani donne, addirittura ragazzine, vengono obbligate a prostituirsi.
Nel Ciad, Jacqueline Moudeïna si è battuta con grande coraggio e successo per consegnare alla giustizia l’ex
Presidente Hissène Habré per i crimini commessi durante il suo mandato. In Siria, Raed al-Saleh in
precedenza era un uomo d’affari che vendeva materiale elettrico, ora è a capo degli White Helmets, un
gruppo di volontari che aiutano nella guerra civile a soccorrere le persone dopo gli attacchi aerei e a
ricostruire le infrastrutture distrutte, rischiando spesso anche la propria vita.
Tutte queste sono persone provenienti dalla più diverse parti del mondo, che hanno vissuto le più disparate
esperienze. Eppure hanno una caratteristica in comune: lottano per i diritti degli altri. Al fine di rendere
omaggio all’impegno di queste donne e uomini coraggiosi, abbiamo deciso assieme di creare un Premio
franco-tedesco per i diritti dell’uomo e lo Stato di diritto, che sarà conferito per la prima volta questa
settimana. Premieremo le persone che s’impegnano fortemente per difendere gli altri, spesso a prezzo di
grandi rischi personali e in condizioni difficili. A queste donne e a questi uomini vanno la nostra gratitudine
e il nostro sostegno. Leggi…