La Nuova Sardegna

di Gianni Bazzoni

Sassari, professionisti, impiegati e giovani nei centri relax cinesi. Massaggiatrici con nomi italiani, 600 euro la paga mensile

SASSARI. Il passa parola aveva funzionato alla grande. In fondo, i clienti soddisfatti rappresentano la migliore pubblicità del servizio. Così nei centri massaggi gestiti da cittadini cinesi – anche se nelle insegne ben visibili c’erano nomi tipicamente italiani – arrivavano professionisti, impiegati e operai, ma anche tanti giovanissimi, e persino studenti che marinavano la scuola per quella mezz’ora di relax.

Emergono i primi particolari dalle indagini dei carabinieri del comando provinciale e del Nas nell’ambito dell’operazione Happy Ending che ha portato al sequestro di cinque centri massaggi (quattro in città e uno ad Alghero), dove con piccoli ritocchi alle tariffe si poteva passare “naturalmente” da un massaggio alla cervicale al “favore sessuale”.

Per ora sono nove le persone denunciate per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, tra queste ci sono alcuni uomini cinesi che si occupavano di tutte le incombenze logistiche riferite alle attività. Le massaggiatrici ufficiali identificate sono 12 e hanno un’età che oscilla tra i 20 e i 35 anni.

Nei dialoghi con i clienti stavano bene attente a non coinvolgere il possibile principale, nel senso che quando si “scivolava” oltre il massaggio allora c’era quasi sempre la precisazione che «il capo non sa niente di questo».

L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Giovanni Porcheddu, ha fatto per ora il quadro generale di una attività in netta espansione anche nel territorio provinciale, dopo che in altre realtà italiane ha fatto registrate numeri da record. Così si apprende che dietro quelle insegne ambigue e servizi in bilico tra relax e illegalità, ci sono attività che nascono e chiudono al massimo in un anno.

I beauty center cinesi richiedono spese di avviamento minime e garantiscono guadagno importanti, ma le grane scattano in fretta con controlli, sanzioni e denunce.

Anche a Sassari, le ragazze impiegate nei centri hanno scelto nomi italiani, soprattutto per rendere più facile il passaparola dei clienti. Anche le tariffe sembrano in linea con il mercato nazionale: 40-50 euro come base di partenza, poi le integrazioni da 10 a 20 euro a seconda della conversione del massaggio rilassante in “romantico” o “thailandese”. Di sesso nessuno ne parla, per l’extra che attira clienti come mosche l’ordine è negare e ovviamente la prestazione non compare sulle ricevute rilasciate (quasi sempre). Il “lieto fine” particolarmente cercato dai frequentatori salta le ricevute, dell’extra non resta traccia. Una ragazza del centro massaggi guadagna mediamente 600 euro al mese, il doppio di un impiegato cinese.

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