di Giovanni Maria Bellu
I conti si fanno facilmente: ciascun passeggero delle navi allestite dai trafficanti di essere umani paga dai 4000 ai 7000 dollari per il suo viaggio verso l’Europa. Se si attribuisce un valore medio di 5000 dollari a passeggero e, per esempio, si moltiplica questa cifra per il numero dei migranti che sabato scorso sono giunti nel porto calabrese di Corigliano a bordo del cargo Ezadeen (360 in tutto: 232 uomini, 54 donne e 74 minori) si arriva a una cifra attorno al milione e ottocentomila dollari. Ma ammettiamo che (come in effetti spesso accade) i passeggeri più giovani non paghino il “biglietto”. Restiamo comunque attorno al milione e mezzo di dollari. Bene, se consideriamo che imbarcazioni come il cargo Ezadeen possono essere acquistate per cifre che vanno dai 200mila ai 300mila dollari, abbiamo una spiegazione semplicissima, una spiegazione aritmetica, del perché sia così difficile, praticamente impossibile, bloccare i flussi migratori organizzati in modo illegale: i profitti sono enormi. E i trafficanti dispongono di una liquidità tale da poter facilmente corrompere le polizie di molti dei Paesi di partenza.
Fulvio Vassallo Paleologo, docente di Diritto di asilo all’Università di Palermo, non ha dubbi sul fatto che la “pista economica” sia decisiva nelle indagini sul traffico di esseri umani….leggi