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Caporalato invisibile nei supermercati dell’Unione Europea: dal riso asiatico, alle conserve di pomodoro
cinesi, dall’ortofrutta sudamericana a quella africana come le arance dall’Egitto, gli scaffali dei
supermercati dell’Unione Europea sono invasi dalle importazioni di prodotti extracomunitari ottenuti dallo
sfruttamento spesso anche grazie alle agevolazioni a dazio zero. E’ quanto si afferma in riferimento al
rapporto ‘Best Practices against Work Exploitation in Agriculture‘, realizzato dal Milan Center for Food Law
and Policy, in collaborazione con Coop e presentato al Parlamento Europeo. Riso, conserve di pomodoro,
olio d’oliva, ortofrutta fresca e trasformata, zucchero di canna, rose, olio di palma sono solo alcuni dei
prodotti stranieri che arrivano in Europa ed in Italia e che sono spesso il frutto di un caporalato invisibile che
passa inosservato solo perché avviene in Paesi lontani, dove viene sfruttato il lavoro minorile, che riguarda in
agricoltura circa 100 milioni di bambini secondo l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), di
operai sottopagati e sottoposti a rischi per la salute, di detenuti o addirittura di veri e propri moderni
“schiavi”. E tutto questo accade nell’indifferenza delle Istituzioni nazionali ed europee che anzi spesso
alimentano di fatto il commercio dei frutti dello sfruttamento con agevolazioni o accordi privilegiati per gli
scambi che avvantaggiano solo le multinazionali. Leggi…

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