Il Fatto Quotidiano

Alessia Di Giovanni

 

Elisabeth Aguebor, mediatrice nata a Benin City, dirige uno sportello di consulenza per donne nigeriane e dell’Africa Sud Sahariana, Women In One. “Ragazze sottomesse alle madam, che spesso hanno un doppio lavoro. Badanti o cameriere di giorno, sfruttatrici e strozzine di notte”

Una guerra di donne contro donne quella della tratta di nigeriane in Italia. E che, ora come ora, ha un solo vincitore, il business: secondo i dati dell’International Organization il traffico di esseri umani frutta 150 miliardi di dollari l’anno. Le vittime, quelle che passano al nostro fianco in treno o per strada, sono fantasmi senza nome, diritti, documenti. Persone che arrivano in Italia illuse dal sogno di un impiego e che finiscono segregate e autorecluse per paura di subire o far subire ai loro familiari altre violenze. Le uniche persone con cui parlano sono i clienti che le stuprano a pagamento e le lorosfruttatrici. Che dicono loro di non fidarsi dei bianchi.
“Attenzione, non parliamo di donne sprovvedute. Ci sono anche persone molto colte, che magari hanno frequentato il liceo, l’università. Parliamo di ingegneri e avvocati in Nigeria che però qui inItalia sono vittime della tratta e non sanno come uscirne”….leggi

 

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