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La Repubblica

L’OCCASIONE è un incontro per la costituzione di un tavolo tecnico, aperto a più referenti istituzionali, per la lotta alla violenza di genere. Dalle associazioni arriva un vero e proprio grido d’allarme. Una denuncia sul fenomeno della prostituzione minorile che a Bari rischia di diventare un’emergenza anchee soprattutto perché sfugge alle statistiche e quindi ai controlli. Anche per questo la Prefettura ha convocato per la fine del mese una riunione. Dice Maria Pia Vigilante, presidente dell’associazione Giraffa Onlus: «Quello di cui parliamo altro non è che il fenomeno della tratta di giovani straniere (per lo più nigerianee dell’Est), non di prostituzione. Le minori si dichiarano maggiorenni per eluderei controlli. Se non si risolve il problema, tutto si ridurrà solo ad azioni di repressione o mera vetrina. Un tavolo tecnico su questo tema è previsto il prossimo 24 gennaio in Prefettura».

Quella della Vigilante è una considerazione. Le prostitute minorenni, poco più che bambine, ci sono, ma è difficile rintracciarle. Sfuggono alla rete dei controlli e sono vittime di vere e proprie organizzazioni criminali che le sfruttano. Ludovico Abbaticchio, assessore al Welfare che ha promosso il tavolo tecnico, spiega: «Mi impegnerò personalmente e politicamente per affrontare il problema della prostituzione minorile sulle nostre strade». La questione è seria e preoccupa maggiormente perché non ci sono numeri. Dal Comune, più volte, è stato lanciato un appello alla Regione e alla Prefettura perché intervenga sulla questione dei minori non accompagnati, adolescenti, ragazzini a volte, che arrivano in Italia dai paesi dell’Africa, dopo viaggi nei quali hanno rischiato la vita, ma quasi tutti sono uomini. «Il 99 per cento dei minori che arrivano sul territorio, assistiti dal Comune, sono maschi – constata l’assessore – di donne non c’è traccia e bisogna chiedersi il perché. È importante cooperare per cercare di individuare prima il fenomeno e poi arginarlo».

La difficoltà a reperire dati sul fenomeno della prostituzione minorile sono evidenti. Le forze di polizia spiegano che le prostitute bambine, le ragazzine costrette a prostituirsi, arrivano in caserma o in questura quando sono vittime di episodi di violenza. Difficile denuncino però di essere sfruttate, di essere al centro di una vera e propria tratta. E così il fenomeno rimane sommerso. Anche le ultime operazioni condotte dalle volanti della polizia hanno portato alla scoperta di un’attività di prostituzione in appartamenti e in bed&breakfast, nei centralissimi quartieri Murat e Madonnella.

Erano donne dell’est, quelle rintracciate, ma tutte maggiorenni.

Della prostituzione minorile, quella che spesso si intravede attraversando strade molto frequentate del capoluogo, come il lungomare a sud di Bari, si parlerà quindi nell’incontro, fissato per il prossimo 24 gennaio in Prefettura. Per il momento la lotta alla violenza contro le donne ottiene un importante risultato. Ed è quello arrivato nell’incontro convocato ieri a Palazzo di Città: la condivisione di un protocollo di intesa per l’adozione di una metodologia di lavoro di rete: istituzioni, associazioni lavoreranno insieme per definire una comune strategia di intervento.

Sono circa 500mila euro le risorse investite nel progetto, che si inserisce nel più ampio programma di iniziative promosse nell’ambito delle azioni innovative Rete Antiviolenza. (ha collaborato alessia de pascale)

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