La Stampa

La vittima aveva chiesto aiuto a un’associazione: obbligata a prostituirsi per saldare il debito del viaggio verso l’Italia

MARCO BENVENUTI

NOVARA

La giovane aveva bussato alla porta di un’associazione novarese che si occupa di vittime della «tratta di strada». Chiedeva aiuto: «Mi picchiano, mi obbligano a prostituirmi». Gli sfruttatori erano stati abbastanza convincenti: riti voodoo, molto temuti dalle popolazioni africane, e minacce, anche di morte, nei confronti di familiari rimasti in Nigeria. La coraggiosa denuncia di quella giovane ventenne ha portato sul banco degli imputati una connazionale ritenuta la «madame», Mary Ajor, 36 anni, domiciliata a Novara….leggi

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