Genova – Ogni sera le costringevano a realizzare un report, con all’interno numero di clienti, incassi e orario di lavoro. Chi non stava negli standard richiesti veniva picchiata o costretta a subire ogni genere di angheria. Un vero e proprio incubo quello costretto a subire una dozzina di prostitute di origini romene e albanesi sfruttate da una gang di violenti protettori di origini albanesi arrestati questa mattina all’alba dalle squadra mobile di Genova, Milano e Cosenza.
A Genova gli arrestati controllavano la prostituzioni nella zona della Foce (quartiere residenziale), Di Negro e Sampierdarena. Le ragazze, tutte belle e avvenenti, erano costrette a stare sulla strada dalle 22 alle 4 di notte. Di giorno, invece, restavano segregate in stanze messe a loro disposizione.
Mentre le giovani lavoravano, i “protettori” facevano la bella vita giocando al Bingo o nei night-club. In più di un’occasione i poliziotti hanno monitorato che i protettori dopo aver finito i soldi durante una serata si facevano portare un’anticipo direttamente dalle ragazze. Nel corso dell’indagine è emerso che per queste lucciole era praticamente impossibile riuscire a smettere di lavorare sulla strada.
Venivano minacciate di violenza su figli e parenti che si trovano in Albania. A Genova questa mattina sono finiti in manette in tre, tutti di ventotto anni: Bukurosh Cela, Rigers Lula e Arber Macellari. Gli arresti su ordinanza di custodia cautelare chiesta dal pm Federico Manotti per i reati di sfruttamento della prostituzione sono avvenuti nelle loro abitazioni della zona di Cornigliano e Sampierdarena.
Più movimentato il fermo di Cela, considerato il “boss” della banda che con la collaborazione di una di questa lucciole Maria Ionela Bold, di 21 anni (anche lei arrestata) ha tentato di disfarsi di un involucro contenente 400 grami di eroina e di un revoler Smith & Wesson su cui sono ancora in corso accertamenti. La squadra mobile sta ora valutando legami tra Cela e gli ultimi fatti di sangue e sparatorie avvenuti negli ultimi mesi nel ponente di Genova. In manette nella zona di Cassina dè Pecchi, nell’hinterland milanese, è finito Ilir Rinxhi di 35 anni mentre a Scalea in provincia di Cosenza è stato arresato Arjan Zenuni di 33 anni.