Era il 16 luglio scorso quando, esasperata, una cittadina ha inviato sulla pagina Facebook della Questura una richiesta di aiuto per far cessare quella strano via vai all’interno del suo condominio di via Tuscolana. Via vai che portava all’interno di un appartamento numerosi uomini dove, secondo la donna, si consumavano prestazioni sessuali a pagamento.
Ed è così che, ricevuta la notizia da parte della Questura, gli agenti del Commissariato Tuscolano, diretto da Domenico Sannino, hanno deciso di effettuare alcuni controlli con appostamenti per verificare cosa stesse effettivamente accadendo in quello stabile.
Al termine delle indagini gli investigatori hanno scoperto che, grazie ad alcune inserzioni su diverse testate giornalistiche, alcune donne di nazionalità cinese attiravano i clienti, fornendo un’utenza telefonica da contattare. Accertamenti sull’utenza cellulare hanno permesso di identificare un cittadino cinese, risultato essere intestatario anche di altre utenze cellulari, mentre l’abitazione è risultata di proprietà di un italiano ma regolarmente ceduta in locazione ad una cittadina cinese di 28 anni.
Al termine delle indagini gli agenti della squadra anticrimine del Commissariato hanno dedotto che l’attività di prostituzione in realtà non era esercitata dall’affittuaria, che cedeva invece l’abitazione di volta in volta a diverse donne per prostituirsi. Quando gli agenti sono entrati nell’appartamento, infatti, hanno trovato una cittadina cinese senza alcun documento di identità e senza il permesso di soggiorno.
Ulteriori accertamenti hanno fatto emergere una vera e propria organizzazione dedita all’attività di prostituzione. I clienti, infatti, per fissare un appuntamento telefonavano all’utenza pubblicizzata; qui l’interlocutrice si mostrava disponibile all’incontro e forniva l’indirizzo dell’appartamento. Terminata la telefonata non faceva altro che avvisare la donna di turno che andava nell’abitazione ed attendeva l’arrivo del «cliente». L’intestataria del contratto di affitto è stata pertanto denunciata per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e della prostituzione.