claudio laugeri
Collaborava con la struttura anche un docente universitario specializzato negli annunci hard

Chiuso per sfruttamento della prostituzione, riaperto dopo due mesi e di nuovo sotto sequestro.. È la storia del «Centro benessere Giada», in corso Trieste a Moncalieri, dove stamattina sono entrati per la seconda volta in pochi mesi i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria. In mano avevano un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari della titolare e di sequestro del locale, firmati dal gip Roberta Vicini. E un altro arresto è avvenuto in flagranza: quando i finanzieri sono entrati, nella struttura c’era un cliente che aveva appena pagato per una prestazione sessuale offerta da una «massaggiatrice». A incassare i soldi era stata la sorella della titolare (pure lei già sott’inchiesta), che è stata arrestata per sfruttamento della prostituzione. Ad aprile, gli stessi militari avevano fatto un’operazione dello stesso tipo, che aveva coinvolto anche un professore universitario: il suo ruolo era di elaborare annunci ammiccanti, per attirare la clientela. I risultati erano lusinghieri, con centinaia di uomini che arrivavano da Cuneo, Asti, Alessandria, oltre che da Torino e provincia. I soldi, poi, finivano in Cina. Riciclaggio, secondo il pm Vito Destito, che ha messo sott’inchiesta tredici persone. Secondo il magistrato, quei personaggi avrebbero contribuito a «muovere» svariate centinaia di migliaia di euro. A convincere il giudice a firmare l’ordine di arresto per la titolare della struttura è stato il suo tentativo di convincere alcuni clienti a ritrattare le dichiarazioni fatte agli inquirenti. I finanzieri hanno, poi, fatto altri accertamenti sul centro massaggi: dopo la riapertura, tutto era ripreso come nulla fosse accaduto.

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