Dal sito: https://cild.eu/blog/2019/05/09/tratta-esseri-umani-nuovo-report/
“Nell’ambito del progetto internazionale Anti-trafficking stakeholders and economic sectors networking, cooperation to combat the business of human trafficking chain(NET-COMBAT-THB CHAIN), la nostra Coalizione ha collaborato all’elaborazione del rapporto “La tratta di esseri umani e i settori economici e commerciali potenzialmente coinvolti nella domanda e nell’offerta di prodotti e servizi derivanti dallo sfruttamento delle vittime”.
Il rapporto analizza il fenomeno della tratta di esseri umani e il coinvolgimento dei settori economici che, più o meno consapevolmente, ne favoriscono la diffusione facendo uso di servizi o beni prodotti dalle vittime di tratta. Il focus geografico dello studio riguarda 5 stati: Romania, Bulgaria, Germania, Grecia e Italia. Mentre CILD si è occupata di esaminare il contesto italiano, il quadro normativo e lo scenario degli altri paesi sono stati analizzati dall’associazione rumena Pro Refugiu (coordinatrice del progetto), dal Centre for the Study of Democracy (Bulgaria), dal Centre for European Constitutional Law (Grecia) e dalla Verein für Internationale Jugendarbeit e.V. Landesverein Württemberg (Germania). Il progetto vede inoltre il coinvolgimento diOn the Road Onlus quale partner di CILD nella fase di divulgazione dei contenuti elaborati nell’ambito delle varie attività.
Il rapporto, così come l’intero progetto, si basa sull’attuale contesto europeo e internazionale: la crescente richiesta di servizi sessuali e forza lavoro a basso costo e il desiderio di ottenere profitti, investendo il meno possibile, sono fattori che intensificano l’attività delle reti dei trafficanti di esseri umani. La congiuntura economica e sociale in molti stati ha accentuato la vulnerabilità di alcuni gruppi sociali rispetto a questo fenomeno. La tratta di persone è un mercato molto redditizio e i proventi di questa attività criminale sono in larga parte reintrodotti nell’economia globale e nel sistema finanziario.
La pubblicazione è strutturata in 5 capitoli con sezioni che contengono informazioni su ogni contesto nazionale, incluse le singole legislazioni nazionali e la loro efficacia ai fini del contrasto della tratta di esseri umani; i settori economici a rischio di essere coinvolti nella domanda e offerta di beni o servizi prodotti dalle vittime; e il modus operandi dei trafficanti di esseri umani e casi pratici. Alla fine della pubblicazione sono riportate una serie di raccomandazioni riguardanti la lotta alla tratta di esseri umani: sviluppo di capacità multidisciplinare e intersettoriale, programmi di sensibilizzazione e formazione tra i settori economici, indagini proattive nei confronti delle persone giuridiche coinvolte nella domanda e nell’offerta di prodotti e servizi che sono il risultato dello sfruttamento delle vittime, sostegno a iniziative di commercio etico e applicazione effettiva degli obblighi di due diligence per monitorare le catene di approvvigionamento.
Fra le raccomandazioni rivolte agli stati membri dell’Unione Europea c’è anche l’invito a fare gli sforzi necessari per individuare e porre fine al coinvolgimento o alla complicità (anche indiretta) dei settori pubblico e privato nella tratta di esseri umani, adottando misure che aiutino chi opera nelle aree interessate dal fenomeno a riconoscere i casi a rischio e denunciarli alle autorità competenti. Gli stati devono incoraggiare il dialogo e la collaborazione con le parti interessate per unire i rappresentanti del settore economico, le Ong e gli esperti della materia in azioni congiunte di contrasto alla tratta di esseri umani e di supporto ai lavoratori e ai loro diritti, compresi quelli fondamentali del lavoro. Le società che operano sui mercati nazionali e internazionali devono essere consapevoli degli effetti negativi della tratta di esseri umani, e impegnarsi a garantire che i loro proventi non derivino dallo sfruttamento delle persone.
Il rapporto è stato presentato in tutti da tutti i partner del progetto nel corso di 5 tavole rotonde organizzate a Bucarest, Sofia, Atene, Roma e Stoccarda. A queste iniziative hanno partecipato rappresentanti di agenzie governative anti-tratta, membri degli ispettorati del lavoro, federazioni di imprese di vari settori economici, avvocati, forze dell’ordine, pubblici ministeri, giudici e organizzazioni non governative. L’obiettivo di questi eventi è consistito nel discutere la strategia per migliorare la cooperazione tra gli stakeholders anti-tratta e i settori economici per rendere più efficace il contrasto della tratta di esseri umani.””
Rapporto in ITALIANO
Rapporto in INGLESE