Le donne per lo più romene erano “publicizzate” su siti internet e poi costrette a prostituirsi a casa o in strada
L’organizzazione pubblicava di continuo annunci, talvolta appoggiandosi a bacheche online di incontri, allegando fotografie e numeri di cellulare delle ragazze che si prostituivano. E’ un’organizzazione 2.0 quella scoperta dai carabinieri di Torino che hanno arrestato otto persone. Tra gli indagati anche Salvatore F., 47 anni, residente a Torino che provvedeva per conto dell’organizzazione a preparare gli annunci sui siti specializzati e a predisporre il book fotografico delle ragazze romene scegliendo le foto da inserire negli annunci.
Secondo quanto accertato le ragazze si prostituivano in casa e qualche volta in strada, soprattutto a Lombardore, in provincia di Torino. Un italiano aveva messo a disposizione il suo appartamento per consentire alle ragazze di lavorare. Quando arrivavano i clienti, l’uomo doveva uscire, ma spesso e volentieri preferiva aspettare sul balcone. Più clienti le ragazze portavano in casa e più soldi lui guadagnava. Ed è stato proprio l’uomo del balcone a dare una svolta alle indagini: un vicino ha chiamato i carabinieri per segnalare un uomo fermo sul balcone, sia di giorno sia di notte. I militari della Compagnia di Venaria, che già indagavano sull’organizzazione, hanno raccolto e sviluppato l’informazione e ricostruito l’organizzazione: i capi, Petru Alin Cirpaci, 29 anni e la moglie Claudia Zorita Cirpaci, 27 anni, controllavano le performance delle donne, anche tramite Carmelo Lampasi, 60 anni, di Torino (proprietario dell’appartamento), imponevano alle ragazze le modalità di svolgimento dell’attività, acquisivano il ricavato della prostituzione, nonché pubblicizzavano il lavoro sui siti internet, impartendo ordini e direttive a Salvatore F., 47 anni, di Torino. Prima e dopo la prestazione sessuale le ragazze erano obbligate a telefonare ai coniugi Cirpaciu.
Per tutti l’accusa è di sfruttamento della prostituzione. Salvatore F. è stato sottoposto all’obbligo di firma. Nel corso dell’indagine, iniziata lo scorso ottobre, i carabinieri hanno accertato che un altro membro del gruppo, Marian Varga Iulian, 22 anni, residente a Torino, in concorso con i coniugi Cirpaci, rubava le auto destinate al mercato torinese o all’esportazione all’estero. Le vetture venivano fatte prelevare in strada da una ditta di carro attrezzi, estranea ai fatti, e portate in un’officina. Nel corso dell’operazione sono stati anche arrestati alcuni affiliati romeni che tra i loro incarichi avevano anche quello di spaventare le ragazze per farle lavorare di più.