(l.cu.)
Si è visto convalidare l’arresto e dovrà continuare a stare in carcere. Il tutto dopo il fermo, effettuato dai carabinieri della stazione di Tortolì, guidati dal maresciallo Marcello Cangelosi, avvenuto nel tardo pomeriggio di sabato, con le pesanti accuse di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Per Paolo Corrias,49 anni, operaio, nativo di Barisardo, ma residente da alcuni decenni a Tortolì, ieri si è tenuta l’udienza di convalida. Il difensore dell’operaio, l’avvocato Mauro Pilia, ha preannunciato ricorso al Riesame. L’uomo era stato arrestato, poco prima delle 18 di sabato, mentre guardava la tv in un appartamento preso in affitto nella via Marconi, in pieno centro abitato. In un’altra stanza, una colombiana di 39 anni sembra stesse consumando un rapporto sessuale con un operaio che sarebbe stato originario di Urzulei. Un’altra colombiana di 43 anni, L.L.L. è stata denunciata a piede libero, sempre con l’accusa di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Pare che venisse utilizzato, per i presunti incontri a luci rosse, anche un altro appartamento preso in via Morgagni (nella zona del quartiere Monte Attu). I clienti sarebbero stati contattati grazie a degli annunci pubblicati sui giornali.
Ieri mattina, lo stesso operaio, sarebbe dovuto comparire in veste di accusato, pare per gli stessi capi, insieme a due acuadoregne, in tribunale a Lanusei, per una storia di circa due anni e mezzo fa, per una presunta casa di appuntamenti nel litorale di Orrì. Il processo è stato rinviato al 2 ottobre, quando verranno sentiti dei testi dell’accusa. Nello stesso tempo dovrà essere nominato un perito di madre lingua spagnola per la trascrizione di diverse intercettazioni fra le ecuadoregne accusate di fare parte del presunto giro di squillo.