Le giovani erano costrette a vendere il loro corpo sulla strada «Terraglio» che collega Mestre a Treviso. Ordinati sei provvedimenti restrittivi dalla polizia di Stato
VENEZIA – Un’operazione della polizia di Stato contro il reclutamento, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione ha portato, nel corso della notte tra lunedì 26 e martedì 27 agosto, a eseguire sei provvedimenti restrittivi sgominando così un’organizzazione albanese-ungherese attiva in Veneto. Risultano irreperibili in Italia due indagati che sono ricercati anche all’estero tramite il Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia. La Squadra Mobile della Questura di Venezia ha scoperto come uno strutturato gruppo criminale reclutasse in Ungheria giovani ragazze, appena maggiorenni, che venivano destinate a prostituirsi nel Veneto, soprattutto sulla strada statale «Terraglio» che collega Mestre a Treviso.
Gli indagati ricorrevano anche all’uso della violenza fisica per affermare il proprio predominio, tanto da minacciare le ragazze di altri gruppi pretendendo il «pizzo» ed imponendo una «tassa di stazionamento» pari a 50 euro a sera per ogni ragazza. Le giovani reclutate in Ungheria dovevano consegnare al gruppo quanto guadagnato, e non dovevano intrattenersi per non più di 10 minuti col cliente. La mobile lagunare ha accertato anche transazioni di denaro tramite agenzie di money transfer per svariate migliaia di euro, con frequenza quasi giornaliera.