Corriere della Sera

Pietro Tosca

Il blitz di un vigile che si è finto cliente. Arrivavano da Novara grazie al passante ferroviario. A dare l’allarme sono stati i vicini, a causa del continuo via vai di uomini nel condominio

Pendolari del sesso, abitavano a Novara ma si prostituivano in centro a Treviglio. Quattro dominicane avevano trasformato un appartamento al pian terreno di via IV Novembre, al civico 6, in una casa d’appuntamenti. Giovedì mattina, però, l’attività è stata chiusa dalla polizia locale.ù

Potenza delle infrastrutture, probabilmente. La recente apertura del passante ferroviario sta infatti facilitando i collegamenti est-ovest in Lombardia: ed è forse per questo motivo, di carattere logistico, che il cinquantaduenne E.V., originario di Vercelli, nei mesi scorsi ha preso in affitto un appartamento dove far lavorare quattro donne dominicane residenti a Novara. Un trilocale in una zona tranquilla, a pochi passi dal centro storico e distante solo qualche centinaio di metri dalla stazione centrale. Una volta alla settimana le «ragazze» arrivavano in gruppo con il treno. A lavorare a Treviglio erano una 50enne, una 42enne, una 38enne e una 30enne. Trascorrevano in città qualche giorno e poi tornavano a casa, senza passare inosservate, come hanno spiegato anche i vicini. Quando le quattro erano al «lavoro», infatti, il via vai di presunti clienti era intenso.

Un successo commerciale dovuto a un escamotage. Una sorta di pubblicità ingannevole. I clienti, infatti, erano ammaliati dalla promessa di incontrare donne brasiliane. Le quattro, invece erano tutte di dominicane e sfruttavano il maggiore appeal del Paese carioca. L’annuncio, con il numero di un cellulare, era pubblicato su alcuni siti Internet ed era corredato di fotografie, forse finte: così venivano organizzati gli appuntamenti per riempire le giornate durante le quali le ragazze erano in «missione» in città. Quando arrivavano in via IV Novembre i clienti scoprivano che le signorine non erano avvenenti come quelle viste sul web, ma un ammiccamento in più e gli abiti succinti probabilmente bastavano a sconfiggere qualsiasi resistenza o recriminazione. E la clientela si era ormai fidelizzata.

Una situazione che ha portato i residenti a rivolgersi alla polizia locale. I vigili, coordinati dal comandante Antonio Nocera, hanno avviato dei controlli in borghese appurando che l’appartamento era stato preso in affitto da un 52enne con diversi precedenti per reati contro il patrimonio e anche specifici per sfruttamento della prostituzione. L’abitazione è stata sorvegliata verificando l’andirivieni di frequentatori. Per constatare definitivamente che l’appartamento era di fatto una casa chiusa un agente ha preso un appuntamento e giovedì mattina si è presentato fingendosi un cliente. Ha citofonato ed è entrato nella palazzina accompagnato di nascosto dai colleghi. Quando ha bussato alla porta ad aprirgli è arrivata la dominicana di 30 anni, praticamente nuda, mentre in un’altra stanza una delle colleghe stava sistemando la camera dopo aver ricevuto il primo cliente della giornata. I vigili hanno fermato le donne e le hanno identificate. Erano tutte in regola con i permessi di soggiorno. L’affittuario è stato denunciato per sfruttamento della prostituzione e gli sono state comminate quattro contravvenzioni da 130 euro perché non aveva segnalato la residenza delle straniere.

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