Otto prostitute bulgare indagate offrivano sesso e derubavano clienti

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CORRIERE DEL VENETO

(Ansa)

Senza fissa dimora, erano specializzate nel furto di collane. Poche denunce. Un’arrestata

La Polizia di Stato di Marghera sta eseguendo, su ordine dell’Autorità Giudiziaria, otto misure cautelari nei confronti di prostitute bulgare senza fissa dimora, specializzate in furti in concorso di collane d’oro ai danni dei clienti. Le indagate operavano lungo via Fratelli Bandiera. Una, colpita da ordine di custodia cautelare in carcere, è stata rintracciata a Rimini ed è stata associata alla casa circondariale femminile di Forlì. Per le altre divieto di dimora nel Comune di Venezia.

In due o tre si avvicinavano al potenziale cliente, a Marghera, e con la scusa di offrire prestazioni sessuali gli rubavano la collana d’oro: furti compiuti da prostitute di origine bulgare che, con la rivendita dei monili ai «compra oro», ha fruttato in soli cinque mesi quasi 25 mila euro. A porre fine all’attività delle «bulgare d’oro», come è stata denominata l’operazione, il commissariato di Marghera che ha tratto in arresto una bulgara di 25 anni, rintracciata a Rimini, e notificato sette ordinanze di divieto di dimora ad altrettante «colleghe» dell’arrestata. Le indagini hanno preso avvio da due denunce, poi diventate sette nel corso degli accertamenti, ma le cessioni di monili d’oro per uomo agli esercizi commerciali accertate sono state 42. La polizia non esclude che molti dei derubati non abbiamo presentato denuncia per non doversi trovare nella situazione di spiegare ad altri le modalità del furto subito.

 

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