IL TEMPO
Un destino indirizzato a dovere. Il crocevia è la Stazione Termini, centro propulsore del «tour per la sopravvivenza». Approdano qui da soli o in gruppo, dopo viaggi madornali. Ma prendere la..
Un destino indirizzato a dovere. Il crocevia è la Stazione Termini, centro propulsore del «tour per la sopravvivenza». Approdano qui da soli o in gruppo, dopo viaggi madornali. Ma prendere la corretta via è un batter d’occhio. Il gancio è la dritta acquisita nei Paesi d’origine. Sono i minori stranieri non accompagnati: ragazzi molto spesso sottoposti a traumi importanti legati all’abbandono del proprio Paese. Oltre 50 mila segnalazioni negli ultimi 7 anni in Italia. Più di 7.500 quelli registrati presso il Comitato Minori Stranieri nell’ultimo anno, quasi 3.000 in transito solo nella Capitale. «Arrivano a Roma soprattutto in treno e in aereo, con la possibilità di avere conoscenze o parenti italiani; l’80% ha un debito di viaggio da ripagare. Così diventano vittime di sfruttamento lavorativo», spiega Marco Cappuccino, coordinatore di Civico Zero, progetto di orientamento per minori stranieri. «In alcuni casi è la famiglia http://farmaciaitaly.com stessa a finanziare il viaggio, con la speranza di regalare una vita migliore al proprio figlio. Ma l’organizzazione di trafficanti che c’è dietro li rende due volte su tre schiavi di un sistema preciso». La mappa con le principali direttrici di destinazione taglia trasversalmente la città. Gli afghani – il gruppo più numeroso a Roma (età media 17 anni), oltre 900 nell’ultimo anno – raggiungono la Stazione Ostiense, dove rintracciano espedienti per poter mangiare gratis; gli egiziani e gli ecuadoregni prendono l’autobus a Ponte Mammolo e arrivano ad Ostia; i ragazzi del Bangladesh si muovono verso Largo Preneste, la zona di Acqua Bullicante, Centocelle e Tor Pignattara; le ragazze (moldave, ucraine, romene, ungheresi) vengono dislocate sulle vie del sesso: Salaria, Eur, Togliatti, Tiburtina, Aurelia, Pisana. Piazza della Repubblica e Valle Giulia è il regno incontrastato della prostituzione maschile dell’Est. Tunisini, bengalesi e marocchini si dirigono su Montesacro, a Tor Bella Monaca sbarcano somali, sudanesi, etiopi, pakistani e srilankesi, gli africani Tor Vergata e Pigneto. Controllati a vista nella nuova esistenza «on the road».