La Nuova Sardegna

(pgp)

Colonnello Pietro Salsano, come comandante dei carabinieri per il Nord Sardegna, può dire quali misure adottate per contrastare la tratta e il traffico della prostituzione?

«Il fenomeno è presente anche da noi. Riguarda soprattutto romeni, albanesi e nigeriani. Per arginare le violenze sulle donne puntiamo soprattutto a sgominare le organizzazioni criminali. Non a caso di recente abbiamo fatto finire in carcere una ventina di persone al centro di una tratta. Mentre nel 2011 abbiamo eseguito 12 arresti per sfruttamento e nel 2012 altri 6 ne abbiamo fatti tra maman e protettori»

Legami con mafie come Cosa Nostra e ’Ndrangheta?

«Nessuno. Qui parliamo in genere di bande con caratteristiche etniche definite. Magari con complici italiani che affittano gli appartamenti alle prostitute a cifre importanti, a ogni modo molto più alti di quelli di mercato».

Quali le piazze di maggior traffico?

«Per quel che possiamo vedere la prostituzione in strada resta diffusa. Specie a Sassari, nella zona di Predda Niedda, e ancora ma meno che in passato sui litorali della Marina di Sorso e Platamona. A Olbia si è ridotta dopo l’ordinanza del sindaco che prevede sanzioni sia per le mondane sia per i clienti. Poi naturalmente http://baratofarmacia.com/cialis.html d’estate sappiamo che aumenta la prostituzione d’alto bordo, in Gallura e altrove».

Rapporti con il mondo della droga?

«Sono àmbiti che anche nell’isola possono incontrarsi ma nella norma restano diversi, separati. Certo, a volte, qualcuno implicato come sfruttatore può fare da corriere».

Collegamenti tra sfruttamento e altri reati?

«La prostituzione è sempre e comunque una forma di violenza sulle donne. S’inserisce così nel più vasto àmbito dei maltrattamenti che spesso nascono e si ripetono in famiglia. Anzi, sotto questo profilo, invito le vittime, i testimoni e chi si trova occasionalmente in certe situazioni a collaborare con noi e a denunciare quel che sa. Abbiate fiducia, non ve ne pentirete».

Che succede invece nel mercato delle escort?

«Sono donne che si vedono poco in giro. Frequentano, soprattutto d’estate, locali alla moda e ritrovi sulle coste. È poi normale che nei periodi invernali alcune prendono la residenza nell’isola».

Come sono cambiate le tecniche degli annunci?

«Continuano le inserzioni su giornali e riviste. Ma ci si basa su molti canali alternativi».

Quali, per esempio?

«Internet, con Facebook e altri social network in particolare. Ormai c’è gente che resta incollata a un computer anche per questi motivi».

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