di Caterina Pasolini
Contro lo sfruttamento nei campi, firmato un accordo che prevede campagne di informazione, accoglienza dei migranti, nuovi controlli per evitare il ripetersi di abusi
ROMA.Vivono nei ghetti, in fabbriche abbandonate, senza acqua e servizi igienici. Pagati otto centesimi al kg per raccogliere pomodori in Puglia, pochi euro per un giorno intero sotto il sole a Rosarno negli aranceti e persino in Chianti dove veniva malmenati se non rispettavano i tempi di lavoro tra ulivi e vigne a 4 euro l’ora. Sono sempre di più i migranti sfruttati nelle campagne italiane – circa 400.000 secondo le ultime stime CGIL.
Ora, a cercare di vincere il caporalato, spesso collegato alla criminalità organizzata, si muove il governo.…leggi