La Repubblica

Il 43enne Giacomo Cipollone, spacciandosi per agente del fashion system, ha fatto prostituire due ragazze, una sedicenne, con la scusa di una carriera nel mondo dello spettacolo. Assolto dall’accusa di violenza sessuale

Il tribunale di Bologna (collegio presieduto dal giudice Gabriella Castore) ha condannato a sei anni e quattro mesi Giacomo Cipollone, accusato di aver adescato due ragazze, una appena sedicenne, facendole prostituire e girando con loro filmati pornografici. E’ stato assolto però dall’accusa di violenza sessuale nei confronti della minore, sempre rigettata dicendo che la giovane era consenziente. Il pm Laura Sola aveva chiesto una condanna di sei anni e sei mesi. L’uomo, 43 anni di origini milanesi, si spacciava come agente di modelle, con conoscenze nel mondo di moda e tv. Sulla pagina Facebook si faceva chiamare ‘Jack Onion’. Era accusato di induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, anche minorile; produzione e commercio di materiale pedopornografico. E’ assistito dall’avvocato Paola Benfenati. La vicenda venne a galla nel maggio 2012 quando una 23enne abruzzese che studiava a Bologna, aveva raccontato cosa aveva subito a un amico poliziotto. A lei, e ad una ragazzina figlia di una coppia di professionisti, all’epoca dei fatti sedicenne, l’uomo aveva promesso che le avrebbe fatte diventare modelle, ma in breve aveva avviato entrambe alla prostituzione. “Vera emiliana solo per pochi eletti”, si leggeva in un annuncio su internet. L’uomo le aveva anche indotte a girare scene hard che poi aveva rivenduto. Avrebbe intascato – secondo le indagini della squadra mobile – almeno 60.000 euro con i proventi della prostituzione e facendosi prestare denaro dalle due ragazze, soldi poi giocati al videopoker o per comprare cocaina.

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