SONO manovali, braccianti, badanti, muratori e, soprattutto, prostitute. Vengono da Nigeria e Romania,
Moldavia e Marocco, ma anche dal Bangladesh o dal Pakistan. Per arrivare in Italia si sono indebitati per
migliaia di euro (qualcuno, pure per decine di migliaia). E una volta giunti qui sono finiti inesorabilmente
nelle mani della criminalità organizzata, a rinforzare le fila dell’esercito dei nuovi schiavi, costretti a
raccogliere frutta e verdura per pochi spicci nelle campagne oppure a battere lungo i viali delle città d’Emilia.
Stando ai dati forniti dalla Regione, il fenomeno è esploso con il massiccio incremento dei flussi migratori
non programmati. Negli ultimi anni, infatti, sono praticamente raddoppiate le persone aiutate dal progetto
“Oltre la strada”, un insieme di interventi dedicati alla lotta alla tratta che punta ad allontanare le vittime
dalle reti di sfruttamento, accogliendole in case protette e concedendo loro il permesso di soggiorno. Leggi…
Braccianti e prostitute l’Emilia arruola sempre più schiavi
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