Corriere di Bergamo

Era parte di una rete: cinesi vittime e sfruttatrici. Secondo l’accusa costrette anche a subire rapporti non
protetti. Non potevano uscire nemmeno per poche spese o una visita.
Le tenevano segregate in casa e le costringevano a soddisfare ogni tipo di richiesta dei clienti, in qualsiasi ora
e a qualsiasi condizione. C’è voluto un intervento a tappeto dei carabinieri per liberare una decina di giovani
cinesi che venivano sfruttate in un circuito di venti case d’appuntamento in nove province.
Ieri all’alba i militari di Treviglio hanno fatto irruzione in un appartamento di un vicolo affacciato su via
Papa Giovanni, a Calcio. Da tempo era stato notato un andirivieni sospetto, tanto che un mese fa lo stesso
Comune aveva presentato una segnalazione ai carabinieri. Senza sapere che la Compagnia di Mestre già dal
luglio 2015 stava tenendo d’occhio la rete a luci rosse creata da quattro donne cinesi e dai loro conviventi
italiani. Leggi…

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