Lo rivelano gli ultimi dati dell’organizzazione internazionale per le migrazioni. Per l’Oim la riduzione degli sbarchi potrebbe essere l’occasione per riflettere sul sistema di identificazione, referral e protezione delle vittime di tratta in arrivo via mare
Nel XXI secolo è la tratta di esseri umani una delle forme di schiavitù più estese. Oggi, lunedì 30 luglio si celebra la Giornata mondiale contro la Tratta. Uno dei reati più grave a livello mondiale che viola i diritti delle persone. È un crimine transnazionale in grado di sconvolgere la vita di migliaia di persone causando inaudite sofferenze. Tra le vittime di questo crimine anche molte ragazze che arrivano via mare in Italia.
A dirlo anche i dati presentati negli ultimi anni dall’Oim, l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, che hanno dimostrato come l’80% delle ragazze nigeriane giunte via mare sia destinato a essere vittima di sfruttamento – soprattutto sessuale – in Italia e in altri Paesi dell’Unione Europea.