Le attività trasformate in locali a luci rosse
Le indagini partite da una donna tradita
MONTESILVANO – Maxi operazione dei carabinieri della compagnia di Montesilvano (Pescara) nei centri massaggi della citta’ adriatica gestiti da cinesi. I militari dell’Arma hanno eseguito nove misure cautelari (tutte donne cinesi) con il sequestro di cinque attivita’ ufficialmente destinate a praticare massaggi ma trasformate dagli stranieri in veri e propri locali a luci rosse. I reati contestati agli indagati sono esercizio di casa d’appuntamenti e favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. I centri massaggio sotto sequestro sono: Oasi Oriente, An Mo, Lina, Lin Lin, LinnLin 2 tutti di Montesilvano (Pescara).
Le indagini, sono scaturite dalle segnalazioni di alcuni cittadini. Due, in particolare, hanno attirato l’attenzione dei militari. Un primo esposto era di una donna, intenzionata a scoprire se il marito la tradisse frequentando il centro massaggi, come temeva, per cui ha mandato in avanscoperta il fratello che ha confermato i suoi sospetti visitando l’attivita’, e lei si e’ rivolta all’Arma.
Il secondo esposto portava la firma di un cittadino malato, con dolori alla schiena, che si e’ recato in un centro massaggi per risparmiare e ha scoperto che i servizi resi all’utenza non avevano niente a che fare con la lombosciatalgia.
Tutti i servizi offerti in queste strutture, probabilmente, erano riconducibili a prestazioni sessuali, almeno a giudicare dai prodotti trovati al momento del blitz. E per ogni prestazione extra la tariffa saliva, fino a 150 euro. Il giro di affari complessivo sarebbe di circa un milione di euro l’anno. Tra il personale impiegato c’era una ragazza cinese che e’ arrivata a Montesilvano dopo aver risposto ad un annuncio di lavoro e ha scoperto solo successivamente di cosa si trattava. Si e’ rifiutata, e’ fuggita e ha chiesto aiuto ai carabinieri. Da qui l’indagine dei Carabinieri