La Stampa
Il racconto di una donna ospite nell’entroterra
Quando è arrivata in Italia, lo scorso settembre, aveva da poco compiuto diciotto anni, ma, del mondo, aveva
già conosciuto gli aspetti peggiori. Sarah – il nome è di fantasia, per tutelare la giovane – è nigeriana, di Edo
State Benin city, ed è una delle tante ragazze, richiedenti asilo politico, coinvolta nella tratta della
prostituzione. Una realtà che ha conosciuto in Libia, quando, minorenne, ha dovuta sottostare alle «regole» e
vendere il proprio corpo per undici mesi. Solo dopo quel periodo ha ottenuto il permesso per imbarcarsi da
Tripoli. Leggi…