Si sono incontrati nuovamente, a distanza di un mese, i bengalesi, impiegati nelle fabbriche di abbigliamento ed accessori di alcuni comuni dell’area a Nord di Napoli, per denunciare lo sfruttamento a cui sono sottoposti dai loro datori di lavoro.
A promuovere l’assemblea, in piazza della Repubblica, l’associazione antirazzista ed interetnica “3 Febbraio”, che sta seguendo ed incoraggiando, da diversi mesi, la lotta dei bengalesi per ottenere condizioni di lavoro meno disumane. Giornate lavorative di dodici ore, un compenso che si aggira intorno ai tre euro all’ora, che non viene mai corrisposto per intero, niente ferie o giorni di riposo, per realizzare capi di abbigliamento per griffe note a livello internazionale. Nel corso dell’assemblea Gianluca Petruzzo, responsabile di “3 F”, ha sottolineato la necessità “di organizzare una grande manifestazione, proprio a Sant’Antimo, il 23 marzo, che sia di richiamo per i
lavoratori stranieri di tutta la provincia, che condividono lo stesso tipo di disagio, affinché la città diventi un punto di riferimento per tutti quelli che vorranno prendere parte alla lotta contro la schiavitù e rivendicare l’applicazione delle norme del contratto di lavoro vigente”.
Sant’Antimo, assemblea dei lavoratori bengalesi contro la schiavitù nelle fabbriche
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