RIETI – Erano arrivate in Italia (una dalla Macedonia e l’altra dalla Bulgaria) dietro promessa di trovare un
lavoro, ma l’illusione aveva ben presto lasciato spazio a una realtà ben diversa ed entrambe erano finite sulla
strada, costrette a prostituirsi sulla Tiberina. Poi, la decisione di ribellarsi e di denunciare i loro sfruttatori
(per una delle ragazze fu determinante l’aiuto da parte di un cliente innamorato, l’amica invece fu fermata
dai carabinieri per un controllo e raccontò tutto) che il tribunale di Rieti ha condannato per induzione,
sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, infliggendo tre anni di reclusione a una bulgara di 39
anni, A.N.N., sposata e residente in bassa Sabina, e due anni e sei mesi a un’autista macedone, T.F., 49 anni,
mentre ha assolto il marito dell’imputata, un romano di 52 anni, tutti difesi dall’avvocatessa Rita Cagnizi. Leggi…
Rieti, sfruttavano la prostituzione: uomo e donna condannati
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