SANT’ANTIMO – Sentenza storica contro una delle forme più brutali del caporalato. Per la prima volta in
Italia, sono stati condannati a pesanti pene, responsabili del cosidetto Schiavismo lavorativo. La sentenza,
emessa da Rosa De Ruggiero, giudice dell’udienza preliminare dal tribunale penale di Napoli, ha
riconosciuto la responsabilità dei cinque imputati, per tutti i capi di imputazione: associazione a delinquere
finalizzata al grave sfruttamento lavorativo e al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, con
l’aggravante del reato transnazionale.
Gli imputati Sheik Mohammed Alim, ritenuto il dell’organizzazione dei caporali bengalesi, condannato a 8
anni, insieme a Popy Kathun, Moniruzzam Tipu, Sheik Akbar e Mohammad Aziz, condannati a pene
variabili tra i 6 e i 5 anni, avevano di fatto «schiavizzato» quindici connazionali, che per venire in Italia, con
la promessa di un buon lavoro ben pagato, avevano sborsato tra i 10 e 15 mila euro. Leggi…
Ridussero connazionali in schiavitù: condannati bengalesi, prima storica sentenza dopo la ribellione degli operai clandestini
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