L’aguzzina, una marocchina, teneva sotto schiaffo una connazionale che le aveva chiesto ospitalità. La costringeva ad avere rapporti sessuali con clienti in cambio dell’affitto. Vittima anche un’altra conterranea
Una donna marocchina di 36 anni, Bouchra Jabbar, è stata arrestata dalla polizia a Bologna perché accusata di aver favorito, indotto e sfruttato la prostituzione di due connazionali, con minacce e violenze. Ora su disposizione del Gip Alberto Gamberini è ai domiciliari. Le indagini della II sezione della squadra mobile erano partite dalla denuncia di una delle vittime che ha detto che la sfruttatrice la ricattava, dicendole che se non si fosse prostituita, in un camper parcheggiato in periferia, avrebbe fatto in modo che i servizi sociali le togliessero la figlia.
Nel racconto, fatto il 26 marzo in questura, la donna, 33 anni, ha spiegato di aver incontrato la Jabbar in un locale a Crevalcore, in provincia, a febbraio. Le aveva chiesto ospitalità e l’altra aveva accettato. In seguito però la trentaseienne aveva preteso un affitto di 250 euro e, visto che la donna non aveva i soldi, le aveva detto che si sarebbe dovuta prostituire. L’aveva quindi portata in un camper che la stessa utilizzava per prostituirsi, in zona fiera. Dopo un mese, però, la trentatreenne, non ce l’ha fatta più: nella denuncia dice anche di essere stata picchiata, costretta ad avere rapporti non protetti coi clienti, minacciata e insultata.
La polizia allora ha piazzato telecamere e ha scoperto che la ragazza, che a quel punto non viveva più con Jabbar, era stata ‘sostituita’ da un’altra connazionale, sfruttata con le stesse modalità. Dopo una serie di appostamenti e dopo aver sentito alcuni clienti, martedì è arrivato l’arresto. Le indagini sono state coordinate dal pm Domenico Ambrosino.