La Repubblica

 

Blitz della Guardia di Finanza. Secondo gli inqurenti a gestire il giro hard c’era anche un professore universitario di Torino con tre sorelle orientali: 200 i clienti a settimana

Massaggi hard in centri benessere cinesi. Li ha scoperti il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Torino che ha eseguito 12 perquisizioni ed il sequestro di due “centri massaggi”. Sei le denunce. In particolare secondo le indagini il giro hard era gestito da tre sorelle cinesi e da un professore universitario di Torino, tutti indagati per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. Il docente  chiama Mario Augusto De Filippi ed è un professore del politecnico di Torino,l72 anni indagato. Insegna al dipartimento di ingegneria gestionale e della produzione. E’ membro invitato del collegio di ingegneria meccanica, aerospaziale, dell’autoveicolo e della produzione. Secondo gli inquirenti – è accusato di ricettazione – si sarebbe occupato di riciclare il denaro inviandolo in Cina.

Denunciato anche un commercialista in grado di favorire la regolarizzazione dell’immigrazione clandestina di alcune ragazze cinesi, fittiziamente impiegate come colf.

Nel mirino delle Fiamme Gialle due centri benessere, uno a Moncalieri e l’altro a Torino, frequentati assiduamente da almeno 200 clienti a settimana, provenienti dalle province di Torino, Cuneo, Asti ed Alessandria, tutti interessati – secondo le indagini – alla “consumazione” di rapporti sessuali a pagamento.

Le indagini sono partite una volta rilevata l’anomala movimentazione finanziaria del 72enne docente universitario torinese, che ha eseguito in pochi anni bonifici diretti in Cina per circa 500mila euro, a favore di soggetti collegati ai centri benessere, vecchie conoscenze delle forze dell’ordine perchè arrestati in passato per sfruttamento della prostituzione. Questo, insieme alla detenzione di una quota di un centro benessere, ha ulteriormente insospettito i Finanzieri che, grazie ad appostamenti ed alle testimonianze di numerosi clienti, hanno riscontrato l’effettiva “consumazione” dei rapporti sessuali a pagamento.

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