I fatti sono accaduti a Sant’Egidio alla Vibrata
ASCOLI – Si è ribellata alla madre e a un destino scontato, quello di prostituirsi. Nonostante i suoi 14 anni e mezzo una ragazzina nigeriana, senza altri parenti prossimi ai quali chiedere aiuto, ha preso coraggio e in vista di un incontro sessuale che la madre le aveva organizzato con un imprenditore 70enne si è fatta coraggio e si è presentata ai carabinieri di Ascoli per denunciare il suo incubo. Ora è in una casa accoglienza dove proverà a ricominciare a vivere, mentre la madre, regolare in Italia, è nel carcere di Castrogno per ordine della Procura di Ascoli con l’accusa di induzione e sfruttamento della prostituzione minorile aggravati dal rapporto di parentela.
All’anziano la Procura di Teramo (competente per territorio visto che i fatti si sono svolti a Sant’Egidio alla Vibrata) contesta invece il reato di atti sessuali su minore in concorso con la madre. In fase di valutazione anche un altro episodio denunciato dalla ragazza, che già a luglio sarebbe stata costretta a un rapporto sessuale in cambio di 5.000 euro che l’imprenditore avrebbe consegnato alla madre.
In vista del secondo incontro, fissato per ieri, la ragazzina si è rivolta al carabinieri, che hanno subito avviato le indagini. Le intercettazioni telefoniche e ambientali hanno consentito di mettere insieme numerosi elementi. In particolare le conversazioni e gli sms, da cui emerge che la madre aveva concordato prezzo, giorno e luogo per consegnare la figlia al 70enne di origini abruzzesi.
Ieri la ragazza è stata munita di microfoni e telecamera. A Castel di Lama è salita sull’auto dell’uomo, che l’ha portata negli uffici della sua azienda. Qui, dopo un patetico corteggiamento, si è completamente denudato.
Anche la ragazzina stava iniziando a spogliarsi ma a quel punto sono intervenuti i carabinieri che avevano seguito in video tutta la scena e hanno arrestato l’anziano ancor prima che potesse sfiorare la minorenne. Secondo i carabinieri, l’uomo, sposato e con figli, era assolutamente consapevole – benchè lo abbia negato – dell’età della ragazzina.
E a Catanzaro è finito agli arresti domiciliari R.R., 63 anni, tecnico dell’Azienda ospedaliera da poco in pensione, accusato di induzione alla prostituzione minorile per aver convinto 4 ragazzine di poco più di 14 anni ad avere rapporti sessuali con lui in cambio di modeste somme di denaro e piccoli regali come ricariche telefoniche e capi di abbigliamento. È stato un genitore a presentarsi in questura dopo aver notato più volte la figlia in possesso di vestiti, cosmetici e cellulare non giustificati dalle somme di denaro che la famiglia le metteva a disposizione. R.R. manteneva continui contatti con le ragazze, alcune delle quali già conosciute dai servizi sociali, e, approfittando delle loro condizioni di disagio familiare ed economico, aveva instaurato con loro un solido rapporto confidenziale diventando il loro punto di riferimento anche per i bisogni quotidiani, sia per piccole spese che per “favori” come quello di accompagnarle nei loro spostamenti. In cambio, pretendeva la loro disponibilità a soddisfare le sue voglie sessuali, anche per pochi euro.
L’uomo, inoltre, usava le ragazze per convincere altre minori disagiate ad avere rapporti sessuali, sempre in cambio di pochi soldi.