La Stampa
“Alle ragazze in partenza raccontiamo la vera Italia e le convinciamo a restare a casa”
Jasmine ha 18 anni e viene da Bindin, un minuscolo villaggio della Nigeria. Ha un bel sorriso e capelli
lunghi. Avrebbe voluto spostarsi in Europa, sognando una vita migliore. È invece una delle cento ragazze
che sono scampate alla tratta, grazie al profilo sul web.
A salvarle «Amici di Lazzaro», un’associazione torinese che attraverso i social network riesce a fermare le
future vittime prima che cadano preda di sfruttatori. In particolare dalla Nigeria. «Stupirà saperlo, ma anche
in Africa si fa un uso assiduo dei social. Ci siamo inventati delle pagine su facebook per i nigeriani che
vorrebbero http://farmaciaitaly.com/levitra.html spostarsi in Italia. Parliamo in inglese, e riceviamo molte richieste sulle città dove sarebbe meglio
vivere o come presentarsi per il lavoro – racconta Paolo Botti, presidente dell’associazione – con l’occasione
chiediamo anche particolari sul loro viaggio: chi hanno contattato, come pagheranno, il passaporto». Ed è
così che riescono a fermare sul nascere prossimi casi di violenza. Perché si capisce al volo: i documenti falsi,
promesse di casa e lavoro paradisiaci. A volte, il ricatto di uno sciamano che porterà la morte ai famigliari
nel caso in cui non venissero rispettate le promesse. Un inizio di viaggio del genere non vede che una sola
destinazione: la tratta sessuale o degli organi. Leggi…