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La povertà incrementa il traffico di esseri umani e la prostituzione.

-Redazione- In Bolivia ogni anno almeno 200 persone cadono nella rete delle organizzazioni criminali che li recludono per centri dove vengono sfruttati sessualmente o li portano alavorare fuori dal Paesecome sarte, muratori, contadini, domestici e tante altre attività. Argentina, Perù, Stati Uniti e Europa, sono le destinazioni più frequenti. La tratta e il traffico di esseri umani sono fenomeni strettamente collegati con la povertà, lo sfruttamento e l’inefficienza giuridica.

Secondo un’inchiesta condotta dal giornale boliviano La Razon, la percentuale del traffico di esseri umani è aumentato del 900% negli ultimi nove anni, dati confermati anche dal programma di sviluppo delle Nazioni Unite. “Il tasso riguardante la tratta di persone in Bolivia è aumentato del 92,% negli ultimi 10 anni, di cui il 70% delle vittime sono bambini, adolescenti e giovani donne tra i 12 e i 22anni” ha affermato Marianela Paco, membro della Commissione per i Diritti Umani della camera bassa boliviana.

All’interno del Paese, donne e ragazze vengono sottoposte al traffico sessuale, spesso in aree urbane. Lo stesso dramma per le donne boliviane si riscontra anche in Argentina, Perù e Cile.

I rapporti indicano inoltre come alcune famiglie affittino la loro prole per il lavoro forzato in miniera e in agricoltura, specialmente in prossimità del confine peruviano.

Il governo della Bolivia ha intrapreso alcuni importanti passi in avanti per eliminare questa tratta. Durante l’ultimo anno, le autorità hanno raggiunto la prima condanna per lavoro forzato in Bolivia e hanno istituito un nuovo ufficio per coordinare le attività contro il traffico di esseri umani.

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