Il Papa: contro la prostituzione servono iniziative radicali

Attualità

La Stampa

 

Alla casina Pio IV in Vaticano il convegno della Pontificia Accademia delle
Scienze sul tema: “La moderna schiavitù: la tratta degli esseri umani”
La prostituzione, con le sue connessioni con la tratta delle persone a fini di sfruttamento sessuale, è una piaga
che «deve sparire», dopo essere stata finora «troppo tollerata» come «male minore». È l’appello unanime che
viene dai partecipanti alla conferenza svoltasi per due giorni in Vaticano sul traffico di esseri umani e sulle
nuove schiavitù, promossa – su input diretto di papa Francesco – dalla Pontificia Accademia delle Scienze e
delle Scienze sociali insieme alla Federazione internazionale dei Medici cattolici. E si tratta di temi su cui, è
stato annunciato oggi in un briefing con la stampa, sono da attendersi interventi o documenti dello stesso
Pontefice.
«In questo convegno abbiamo assistito a un cambio epocale – ha detto José Maria Simon Castellvì,
presidente della Federazione dei Medici cattolici – perché tutti i partecipanti hanno affermato che la
prostituzione, direttamente coinvolta nel traffico di esseri umani, deve sparire. Essa porta a una sessualità
problematica, è sempre unita alla circolazione della droga, e anche alla violenza, alla delinquenza fiscale, al
riciclaggio».
«Finora era tollerata – ha proseguito Castellvì’ -, ora invece si è detto che deve sparire. Su questo abbiamo
avuto un consenso `alla bulgara´: ci dev’essere una tolleranza zero, e la prostituzione non può essere accettata
come un male minore, essa è anzi un male maggiore».
Dal punto di vista etico, il presidente dei medici cattolici ha anche sottolineato che ci sono aspetti, come il
dono reciproco di un uomo e di una donna, o come anche le donazioni di organi e di sangue (il tema dei
traffici illegali di organi umani è stato un altro tema del workshop), che devono essere «extra comercium», al
di là del commercio e del denaro.
Il cancelliere della Pontificia Accademia, mons. Marcelo Sanchez Sorondo, ha ricordato come sia stato lo
stesso papa Francesco, già poco dopo la sua elezione, a indicare che fosse affrontato il tema della tratta, delle
nuove schiavitù, dello sfruttamento sessuale, visto anche al suo sostegno per molti anni, come arcivescovo di
Buenos Aires, alle associazioni che operano in Argentina contro la tratta e la prostituzione.
«Lui conosce il problema – ha detto Sanchez Sorondo -, ci ha chiesto di studiarlo. E quando l’ho visto l’altro
ieri a colazione, nella Casa Santa Marta, mi ha detto: `Ci tengo molto a questo che state facendo perché è un
materiale prezioso e io vorrei fare qualcosa con questo materiale”.
Ecco quindi la possibilità che papa Bergoglio, in un prossimo futuro, pubblichi documenti su questi temi.
«Finora la Santa Sede – ha sottolineato il cancelliere dell’Accademia vaticana – non aveva sufficientemente
focalizzato il problema in tutta la sua gravità. Il Papa farà qualcosa di importante, e anche questo rappresenta
un cambio radicale».

Il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, ha sottolineato quanto Francesco abbia a cuore, avendone
parlato più volte fin dai suoi primi discorsi, anche in relazione alla questione migratoria, «il problema del
traffico di esseri umani come segno evidente di un sistema economico in cui la dignità della persona umana
non viene rispettata».
Nel convegno di due giorni sulle nuove schiavitù, che nel mondo coinvolgono milioni di persone in ambito
sia lavorativo che sessuale, «tutti i relatori – ha osservato Sanchez Sorondo – hanno chiesto un maggiore
appoggio della Chiesa e una maggiore presa di coscienza sulla gravità del problema».
Tra le prospettive ancora «in nuce», c’è quella di «organizzare una rete internazionale», anche se
«l’Accademia non ha le forze, dovremo vedere». Il meeting svoltosi in Vaticano aveva intenti preparatori: un
altro ad ampi livelli è già fissato per il 2015, mentre anche l’anno prossimo, ha detto sempre il vescovo
argentino, ci potrà essere un’ulteriore tappa intermedia.
L’Accademia esaminerà le proposte emerse in questi due giorni di dibatti e a delinearne i possibili sviluppi.
“Questo incontro – afferma il cardinale Reoger Etchegaray – si svolge su quella che si definisce la schiavitù
moderna; la schiavitù nella storia tradizionale, ‘classica’ è la schiavitù che risale praticamente all’inizio
dell’umanità”.
“Purtroppo – ha aggiunto – il fenomeno della schiavitù l’abbiamo conosciuto con la tratta dei neri. Oggi,
invece, la schiavitù prende una forma nuova, la forma moderna nel traffico di esseri umani”. “La gente non si
rende conto della gravità del fenomeno – ha concluso il porporato – perché le coscienze di molti sono
deformate o assopite”.

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