di Michele Mastrangelo
Nuovo blitz nella notte, denunciate undici ragazze. Castelli: “Le retate non bastano”
Fermo, 19 agosto 2013 – NUOVO blitz sabato notte dei carabinieri della Compagnia di Fermo nell’ambito di controlli sul territorio per contrastare il fenomeno della prostituzione sulla costa: undici ragazze, tutte romene, sono state identificate e denunciate. Le donne erano già state sottoposte alla misura di prevenzione del foglio di via. Questa retata arriva subito dopo quella effettuata venerdì notte, sempre sul litorale, dai carabinieri di Fermo coadiuvati dai colleghi di Porto Sant’Elpidio, che ha portato alla denuncia e all’allontanamento di ventidue ragazze romene. Il giro della prostituzione si sta ormai allargando a macchia d’olio: oltre a Porto Sant’Elpidio, dove il fenomeno copre ormai l’intera Statale Adriatica, dalla zona Fratte fino alla Faleriense, le prostitute sono massicciamente tornate a battere le strade di Porto San Giorgio e Lido di Fermo. Una situazione che si fa sempre più pesante in estate, con l’arrivo di tanti turisti in villeggiatura. Tra venerdì e sabato, quindi, sono state complessivamente segnalate e allontanate dai carabinieri trentatré ragazze, tutte romene.
«IL TERRITORIO fermano è ‘topico’ per quello che riguarda il fenomeno della prostituzione come poche altre parti d’Italia: anni fa il giro era ridotto, ora la Statale Adriatica è praticamente occupata dal casello di Porto San Giorgio fino allo stadio di Civitanova, passando per Bivio Cascinare e Casette d’Ete. Ci sono dalle cinquanta alle ottanta ragazze a notte in strada, la stragrande maggioranza sono romene. Molte le minorenni, almeno un 15%». Un quadro allarmante quello presentato da Vincenzo Castelli, presidente dell’associazione ‘On the Road’, che opera dal 1990 tra Marche, Abruzzo e Molise e interviene soprattutto nei fenomeni della prostituzione e della ‘tratta’.
Castelli, il tema della prostituzione è tornato prepotentemente alla ribalta nel Fermano dopo i blitz delle forze dell’ordine.
«Mi meraviglio di questa visibilità a ondate, perché il fenomeno è costante. Non si vuole vedere il problema e lo si nota magari solo d’estate, quando aumentano le ragazze in strada e calano quelle negli appartamenti. Noi comunque cerchiamo di tenere sempre alta l’attenzione sul tema».
Quindi gli appartamenti restano vuoti d’estate?
«No, il fenomeno in casa è solo meno incisivo. Da ottobre a maggio le ragazze che si prostituiscono in appartamento sono il triplo di quelle presenti in strada».
Spesso i Comuni hanno le mani legate: che fare?
«Le retate, come quelle di questi giorni, sono solo un palliativo. La dimensione repressiva da sola non serve e lo abbiamo dimostrato con diverse ricerche. Serve ben altro».
Tipo?
«Bisogna creare tavoli integrati con le diverse anime di un territorio per risolvere una situazione complicata. Autorità, enti, forze dell’ordine, Asur, associazioni e cittadini delle zone interessate devono mettersi tutti intorno ad un tavolo. Va fatto un lavoro serio. Le associazioni come la nostra, che lavorano in strada a stretto contatto con le ragazze e si impegnano per il loro reinserimento, possono collaborare perfettamente, ma ci deve essere davvero cooperazione».
Lei ha parlato diverse volte anche di emergenza sanitaria.
«Emergenza a tutti gli effetti. Non sa quante ragazze incinte ci chiedono dove poter abortire. Da tempo chiediamo un intervento della Regione a livello sanitario».
E le ordinanze dei sindaci?
«Non hanno mai sortito alcun effetto. Anche l’ex sindaco di Porto Sant’Elpidio Mario Andrenacci lo ha ammesso pubblicamente. Anzi, senza tavoli integrati sono deleterie. Le forze dell’ordine del resto non riescono a farle rispettare per mancanza di personale, tagli al budget e scarsità di tempo».
Tavoli tecnici fermani?
«Abbiamo avuto diversi incontri con il prefetto Zarrilli, il sindaco di Fermo Nella Brambatti, il neo sindaco di Porto Sant’Elpidio Franchellucci, il Comune di Porto San Giorgio e il sindaco Corvatta di Civitanova. Abbiamo trovato una grande sponda in Provincia con l’assessore Buondonno, con il quale ci siamo pure visti la scorsa settimana. La prefettura dovrebbe convocare a breve un incontro. Speriamo già per settembre».
Quanto è grande il giro dello sfruttamento?
«Le ragazze che si prostituiscono non sono solo vittime di tratta, ma c’è anche chi lo fa free. La comunità romena, ad esempio, è variegata. Come nel Fermano in poche altre parti d’Italia».