“Le abbiamo segnate con il marchio della vergogna. Le osserviamo con lo sguardo di giudici severi o peggio ancora con gli occhi complici del desiderio nascosto, e in ogni caso preoccupati che non deformino con la loro provocante presenza il quadro apparentemente perbene delle nostre città.
La risposta al malcontento sociale e ad una diffusa richiesta di sicurezza che nelle nostre comunità sempre più sta sfociando in un clima da caccia agli untori sembrano prevalere su ogni senso di umanità, e così queste donne, per lo più ragazze e anche bambine, che sempre più affollano i mercati serali del sesso non sono più persone ma strumenti di approvazione popolare e oggetti di scambio elettorale.
Noi che da anni le stiamo accanto fra le fatiche della strada e nel lento riappropriarsi delle loro esistenze non vogliamo invece rassegnarci all’idea che si tratta di persone, umanità fragile, non oggetti, e con insistenza continuare a chiederci: perché lo fanno? Da cosa fuggono? Cosa le lega? Chi ci guadagna? Chi sono i carnefici?
Vogliamo riflettere con esperti e operatori del settore nel Convegno “Trattami con umanità” organizzato per il prossimo 27 febbraio con inizio alle ore 17.00 presso la Sala convegni del Cestrim.”