Avvenire
Dalle strutture, due, 30 nordafricani venivano caricati sui camioncini e portati nei campi a lavorare in
condizioni disumane. Il procuratore: per la prima volta applicata la nuova legge
La dignità e il coraggio di un immigrato hanno permesso l’inchiesta della procura di Cosenza contro lo
sfruttamento di rifugiati ospitati in due Centri d’accoglienza straordinaria (Cas) nella Sila. Lo scorso
settembre il giovane africano, sbarcato a Reggio il 14 aprile 2016, ha detto basta a vessazioni e disagi,
sfruttamento e violenze, rivolgendosi alle forze dell’ordine e dando il “là” all’indagine “Accoglienza” che
ieri ha portato a 14 misure cautelari notificate dai carabinieri: due detenzioni in carcere, quattro ai domiciliari
e otto obblighi di dimora. Intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, abuso d’ufficio e tentata truffa
aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche le accuse a carico degli indagati, non solo i caporali
ma pure i responsabili dei Cas. Mentre gli extracomunitari erano al lavoro, i gestori delle strutture
falsificavano i fogli di presenza per intascare il rimborso statale.
«Mi servono tre persone per domani». Leggi…