Ambienti di lavoro pericolosi, operai in nero e azienda-dormitorio: sigilli e denunce

Bologna Today

Controlli a tappeto nelle ditte della provincia, la situazione più critica a Decima: sotto sequestro un magazzino i cui operai, di nazionalità cinese, lavorano per conto di un noto marchio di moda italiano

Controlli a tappeto ieri. Nel mirino le ditte della provincia di Bologna, dove sono diversi i “furbetti” pizzicati per manodopera in “nero”, ambienti di lavoro pericolosi, illeciti amministrativi. Sono state elevate sanzioni fino a 20 mila euro e denunce. E c’è anche chi – come nel caso di una fabbrica che opera per un noto marchio di moda –  ha visto scattare i sigilli.

L’attività -svolta dagli uomini delle Forze dell’ordine – ha visto anche l’ausilio di altri reparti dell’Arma dei Carabinieri, il NAS e NIL di Bologna e del personale civile dell’Ispettorato del Lavoro e dell’Azienda Unità Sanitaria Locale di Bologna e Imola. Tra le aziende tessili ispezionate nella Provincia di Bologna, alcune sono state sanzionate perché non erano in regola con la normativa.
Magazzino settore moda sotto sequestro a Decima

Tra San Pietro in Casale, Crevalcore, Pieve di Cento e San Matteo della Decima, sono stati ispezionati quattro laboratori e tre titolari  cinesi, di età compresa tra i quarantaquattro e i quarantanove anni, sono finiti nei guai per una serie di anomalie riscontrate durante il servizio.

La situazione di maggiore criticità – rilevano gli investigatori – “è stata rilevata a San Matteo della Decima, dove sono stati messi i sigilli allo stabile di un magazzino i cui operai, di nazionalità cinese, lavoravano per conto di un marchio di moda italiano.  La chiusura dello stabile è scattata a seguito dell’assenza dei requisiti di sicurezza logistici, come l’impianto elettrico che mostrava diverse anomalie pericolose per l’incolumità dei lavoratori. Tra questi, ve ne erano alcuni assunti in nero”.

Continua a leggere 

Menu