Rosario Fiarè
Il sostituto procuratore Santo Melidona ha chiesto una condanna a dieci anni di reclusione nei confronti di Rosario Fiaré, di 64 anni, sorvegliato speciale e ritenuto dagli inquirenti capo dell’omonima cosca, ed a dodici anni di Francesco Pannace (25), accusati, a vario titolo, di violenza sessuale di gruppo, violenza sessuale, induzione alla prostituzione, tentata violenza privata e violazione degli obblighi imposti.
Il sostituto procuratore di Lamezia Terme Santo Melidona ha chiesto una condanna a dieci anni di reclusione nei confronti di Rosario Fiaré, di 64 anni, sorvegliato speciale con obbligo di dimora nel comune di San Gregorio D’Ippona (Vibo Valentia) e ritenuto dagli inquirenti capo dell’omonima cosca, ed a dodici anni di Francesco Pannace (25), accusati, a vario titolo, di violenza sessuale di gruppo, violenza sessuale, induzione alla prostituzione, tentata violenza privata e violazione degli obblighi imposti. Fiaré e Pannace, insieme a Saverio Ferrise, al quale ieri la corte d’appello ha inflitto quattro anni di reclusione per tentato concorso in sfruttamento della prostituzione e concorso anomalo in violenza sessuale e violenza sessuale di gruppo, erano stati coinvolti nell’operazione “bocca di rosa” eseguita a giugno del 2011. Secondo l’accusa, Ferrise procurava, dietro compenso in denaro, giovani donne italiana, bulgare e magrebine, a Fiaré e Pannace, attirandole con la prospettiva di un lavoro a San Gregorio D’Ippona quali badanti o fornaie. Ma, una volta presentate a Fiaré, alle donne venivano chiesti rapporti sessuali. Tra le donne c’era anche una quarantenne lametina con una situazione di disagio familiare alle spalle e la necessità di lavorare, alla quale venne proposto un posto come badante di un anziano del Vibonese che lei accettò. Lo stesso giorno, invece, subì violenza sessuale e denunciò tutto ai carabinieri, raccontando della violenza subita e di come fosse stata tratta in inganno, facendo arrestare i tre.