Blitz in un centro massaggi orientale. Tre denunce per sfruttamento della prostituzione

La Nazione

Blitz della Guardia di finanza di Grosseto e della Polizia municipale. Dalle indagini è emerso che le operatrici proponevano ai clienti una serie di “prestazioni aggiuntive”

Grosseto, 4 febbraio 2014 – Blitz in un centro massaggi orientale del centro cittadino. La Guardia di finanza di Grosseto, in collaborazione con la Polizia municipale del capoluogo maremmano, ha sequestrato questa mattina, in una centralissima via della città, un centro massaggi orientale: l’attività in realtà nascondeva una vera e propria casa di appuntamenti. Denunciate tre cinesi per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.

Nell’ambito della stessa attività, la Guardia di finanza ha eseguito numerose perquisizioni di abitazioni ed attività commerciali riconducibili alle tre persone denunciate a Grosseto, risultate responsabili, a vario titolo, di aver allestito e gestito i locali destinati all’attività illecita, nonché di aver reclutato il personale da destinare a questo scopo. Le perquisizioni, effettuate a Grosseto, in Liguria, Emilia Romagna e Piemonte, hanno visto anche l’impiego di unità cinofile della Guardia di finanza.

L’attività investigativa supportata da riscontri tecnici, pedinamenti ed appostamenti – secondo la ricostruzione della Guardia di finanza – ha consentito di accertare la reale attività svolta dal finto centro massaggi che, tra l’altro, reclamizzava allusivamente i servizi forniti sia su internet che attraverso volantini pubblicitari. In particolare, dalle indagini è emerso che nel corso della seduta di massaggio le operatrici proponevano ai clienti una serie di “prestazioni aggiuntive”, con tanto di listino prezzi.

Le indagini hanno permesso di scoprire che all’interno del centro massaggi venivano impiegate anche tecniche di marketing dirette alla fidelizzazione del cliente: ai frequentatori veniva, infatti, proposta una fidelity card con la quale, a fronte di dieci prestazioni pagate, veniva offerta una prestazione in omaggio.

Il sequestro preventivo dei locali destinati all’attività è stato disposto dal Gip del Tribunale di Grosseto, su proposta della Procura della Repubblica di Grosseto che ha coordinato le indagini svolte, in sinergia, da Guardia di finanza e Polizia municipale.

 

 

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